“Stanno andando molto di moda questo tipo di incontri nella ‘gabbia’, da una parte è buono perché gli sport di combattimento hanno in questo modo una certa mediaticità. Quindi sono d’accordo, a me piace l’idea”. Così a LaPresse, il judoka Fabio Basile, oro olimpico a Rio 2016, sull’ipotesi del duello a scopo benefico tra Elon Musk, il capo di X, e Mark Zuckerberg, proprietario di Meta, in una location storica, in uno scenario che ricorda l’Antica Roma.
“La gabbia è un mix di arti marziali ma con regole ben scritte. Ci vuole una tecnica a livello del judo se non di più. Devi saper combattere, magari si vedrà un incontro abbastanza infimo ma è sarà anche abbastanza curioso. Magari può essere visto così, un esempio per i ricchi di fare uno sport e spendere diversamente i loro soldi. Chi vince? Non so, perché non conosco la loro preparazione a livello fisico”, ha sottolineato l’azzurro.
“Nella ‘gabbia’ c’è molto rispetto, oltre ogni limite. A volte anche io faccio allenamenti dentro la ‘gabbia’ propedeutici al judo. Poi ci sono il ‘face to face’, i rivali che si guardano e che leggermente si insultano, ma questi sono fattori di business e di spettacolo perché è un intrattimento, come per tutti gli sport – ha aggiunto Basile – Il judo è un’arte ed è una cosa a parte ma al di là di questo sono sport di combattimento anche questi e allora perché dargli contro? A me piace tantissimo tutto questo e lo vedo come una iniziativa promozionale per lo sport delle arti marziali”.
“Farlo al Colosseo? Ma perché no, basta che tra Musk e Zuckerberg ci sia rispetto tra di loro senza dare un brutto esempio ai ragazzi. E’ un modo per pubblicizzare le arti marziali. E’ uno sport che aiuta e forma anche a livello caratteriale. Questo evento può anche essere un modo per spingere i ragazzi a praticare le arti marziali. Si parla tanto e troppo di calcio. Perché non parlare di veri guerrieri?”, ha proseguito Basile.
“Musk e Zuckerberg non hanno certo bisogno di pubblicità ma faranno girare i soldi. Non fanno mica una guerra. Meglio vedere questo combattimento che vedere i ragazzi che non fanno niente e stanno sul divano a mangiare schifezze. Io la vedo come una manifestazione promozionale. L’avessero fatto del judo sarei stato più contento ma va bene lo stesso, Riproporlo? Ma sì, sarei anche il primo a farlo se ha questo scopo promozionale”, ha concluso il campione azzurro.