Il rover Curiosity della NASA ha fatto una scoperta sorprendente che potrebbe aver svelato il modo in cui un tempo il Pianeta Rosso sosteneva la vita. Il robot delle dimensioni di un’auto, che è atterrato sulla superficie del Pianeta Rosso nel 2012, ha trovato una serie di antiche crepe e fessure di fango ben conservate che suggeriscono la possibilità che in passato vi siano state stagioni umide e secche. È stato a lungo teorizzato che i persistenti cicli meteorologici simili alla Terra avrebbero potuto aiutare la vita microbica a prosperare su Marte, e i ricercatori ritengono che distintivi schemi esagonali appena scoperti possano essere la prova.
William Rapin, autore principale dello studio pubblicato su Nature, ha dichiarato: “Questa è la prima prova tangibile che abbiamo visto che suggerisce che l’antico clima di Marte aveva cicli di umido-secco così regolari, simili alla Terra“. “I cicli umido-secco sono utili, forse anche necessari, per l’evoluzione molecolare che potrebbe portare alla vita“.
Curiosity ha individuato per la prima volta le crepe nel fango nel 2021 dopo aver perforato un campione da una località soprannominata Pontours. Si è imbattuto in queste formazioni durante la sua ascesa del Monte Sharp, nel cratere Gale. Sono stati rinvenuti diversi minerali in tutta la zona, con alcune parti ricche di argilla (che solitamente si forma nell’acqua) e altre di solfati (che tendono a formarsi con il prosciugamento dell’acqua).
Le crepe sono state trovate in una zona di transizione, offrendo uno scorcio di una fase in cui i lunghi periodi di siccità sono diventati più prevalenti e gli antichi laghi e fiumi del cratere hanno cominciato a ritirarsi. Il fango si frattura in giunzioni a forma di T mentre si asciuga, ma si ammorbidisce e assume la forma di Y se esposto ripetutamente all’acqua, formando infine uno schema esagonale che si è conservato per miliardi di anni. Questi cicli umido-secco sono vitali per la formazione dei polimeri, le molecole considerate i mattoni chimici della vita.
Le crepe non sono affatto il primo segno che potrebbe indicare che Marte un tempo supportava la vita microbica, ma la NASA ha affermato che le ultime scoperte sono un altro segnale di quante altre prove potrebbero esserci per Curiosity ancora da scoprire.