Vino, Bottega: “è la vendemmia più difficile degli ultimi 40 anni”

Secondo le previsioni di Bottega, a capo dell'omonima azienda di Prosecco, la vendemmia 2023 sarà l'annata più difficile degli ultimi 40 anni
MeteoWeb

Sandro Bottega a capo della omonima azienda di Prosecco ha affermato: “Credo di poter affermare che si tratti della vendemmia più difficile che io ricordi, quindi degli ultimi 40 anni, dovuta al maltempo, alle difficoltà a trovare personale, a fattori come poco zucchero a disposizione e bassa acidità e a una limitata produzione. Queste sono le caratteristiche della vendemmia che sta per iniziare“. Bottega ha aggiunto: “Cercheremo di fare del nostro meglio e speriamo che tutti facciano come noi. Una delle soluzioni è la vendemmia a mano per raccogliere il meglio della pianta, poi non si dovranno stressare ulteriormente i tralci e dovranno essere raccolti solo i grappoli migliori“.

Bottega ha spiegato: “Ma il grosso del lavoro dovrà essere fatto in cantina; vale a dire la selezione delle uve e le tecniche enologiche che permettano di arrivare ai livelli qualitativi di sempre. Tra queste tecniche l’uso di legno per l’invecchiamento unito a lieviti capaci di dare il meglio da uve che hanno subito gli eventi e le escursioni climatiche. Infatti bisogna sempre considerare che lo scorso anno le piante sono state vittime dello stress idrico e non si sono ancora completamente riprese“.

Le previsioni sulla vendemmia 2023

In una situazione drammatica come questa, l’esperto Bottega ha voluto fare alcune previsioni. “Le uve precoci come Pinot Nero e Chardonnay saranno probabilmente quelle che permetteranno i risultati migliori di questo ne beneficerà il Prosecco Rosé, per esempio. Per quanto riguarda il Glera i test saranno sulla longevità dei vini che intendiamo dare grazie a produzioni ridotte che permetteranno della poca produzione almeno di elevarne la qualità“.

Il timore principale è come l’Italia possa resistere alle grandi richieste di export di vino nei mercati. Per Bottega l’adeguamento è la soluzione, infatti, dichiara: “Il mercato guarda all’Italia, un tempo chiamata Enotria, come sia l’esempio da seguire e noi dovremo essere all’altezza anche dal punto di vista dell’adeguamento della proposta che per permetterci di sopravvivere dovrà elevare l’immagine di un prodotto che ha subito forti aumenti di costo e che dovrà essere in grado di ribaltare (almeno in parte) nel mercato“.

Condividi