Il 26 settembre 1997 “due eventi sismici di magnitudo Mw 5.7 e 6.0 colpirono l’area di Colfiorito (al confine tra Umbria e Marche) a distanza di nove ore l’uno dall’altro (alle 2:33 e alle 11:40 ore italiane)“: lo ricorda l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “Grazie anche all’intervento della Rete Sismica Mobile dell’ING (Istituto Nazionale di Geofisica, poi confluito nell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), installata nelle prime ore dopo i terremoti del 26 settembre, fu possibile raccogliere moltissimi dati sismici di alta qualità. Tali dati insieme a quelli satellitari permisero di delineare, con una precisione mai raggiunta prima, le caratteristiche delle faglie che si erano attivate e dei meccanismi di generazione dei terremoti appenninici. Proprio per questo i sismologi ritengono che questa sequenza rappresenti uno spartiacque per la sismologia italiana.“