Alluvione: le risorse per la struttura commissariale per ristori superano 600 milioni

Riunione a Palazzo Chigi per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori di ricostruzione dopo l'alluvione del maggio scorso
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Si è tenuta questa mattina, a Palazzo Chigi, una riunione per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori di ricostruzione dopo l’alluvione del maggio scorso che ha colpito i territori dell’Emilia Romagna e delle Marche. All’incontro, spiega una nota di Palazzo Chigi, hanno partecipato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, il Viceministro alle infrastrutture e trasporti, Galeazzo Bignami, il Commissario alla ricostruzione Gen. Francesco Paolo Figliuolo, il Capo del Dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, il Commissario per la ricostruzione del Centro Italia, Guido Castelli, l’Amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco, il Segretario generale della Presidenza del Consiglio, Carlo Deodato e il Capo dell’Ufficio del Coordinamento legislativo del Ministero dell’economia e delle finanze, Daria Perrotta.

Durante l’incontro è emerso che la struttura del Commissario Figliulo ha già impegnato 289 milioni di euro per gli interventi di somma urgenza e di superamento dell’emergenza. Inoltre, sono state predisposte le ordinanze necessarie a effettuare, nel corso del 2023, interventi di ricostruzione e difesa del territorio per complessivi 449 milioni di euro, per la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, il ripristino della rete viaria e le altre opere relative a edifici e infrastrutture pubblici. Le risorse complessivamente a disposizione della struttura commissariale per il ristoro delle aziende e delle famiglie sono state aumentate di circa 170 milioni di euro, arrivando a superare i 600 milioni.

In considerazione della presentazione di un numero esiguo di domande di rimborso da parte dei Comuni per le opere emergenziali, che ammontano in totale a oggi a 500.000 euro, e della richiesta degli enti locali di un tempo maggiore per l’indicazione delle opere da inserire nei “piani speciali”, la cui approvazione sarebbe dovuta avvenire entro 90 giorni in base a quanto previsto dal decreto-legge 61/2023 varato per l’emergenza, si è deciso di proporre l’estensione di tale scadenza a otto mesi complessivi, fino al mese di marzo 2024. A supporto del lavoro tecnico-amministrativo dei Comuni, che soffrono la carenza di personale specializzato, saranno inoltre valutate in tempi brevissimi le modalità più celeri per l’ampliamento degli organici, con il coinvolgimento della struttura commissariale per la ricostruzione post-sisma del 2012 e la verifica delle graduatorie relative a concorsi già espletati.

Infine, allo scopo di semplificare le procedure per la ricostruzione in ambito privato, saranno approvate norme che consentiranno ai professionisti iscritti agli ordini di asseverare l’entità dei danni conseguenti all’alluvione e di evitare il successivo controllo comunale, ferma restando la possibilità del controllo a campione.

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