Nella notte tra domenica e lunedì, i cieli della Svizzera erano sereni e limpidi ed in montagna la visibilità era ottima: grazie ad un’attività solare particolarmente intensa, si è verificato un fenomeno molto raro a questa latitudini. Attorno alle 4 di mattina, per alcuni minuti, è stata visibile un’aurora boreale: è quanto ha confermato MeteoSvizzera, Ufficio federale di meteorologia e climatologia, pubblicando anche alcuni scatti che documentano l’evento (gallery in alto).
Lo spettacolare fenomeno è stato innescato dall’arrivo di una espulsione di massa coronale, una CME, che ha colpito il campo magnetico terrestre il 24 settembre alle 22:43 ora italiana. L’impatto è stato molto più forte del previsto, ed ha generato una tempesta geomagnetica classe G2, iniziata quasi immediatamente dopo l’arrivo della CME. Sono state avvistate aurore in diverse località d’Europa, tra cui Scozia, Sud della Francia e l’Alto Adige.
I colori delle aurore
Le aurore sono fenomeni luminosi che si verificano principalmente nelle regioni polari della Terra, ma possono essere osservate anche a latitudini più basse durante forti tempeste solari. Questi spettacolari giochi di luce si manifestano in diverse tonalità di colore, principalmente verde, rosso, blu e viola.
Il colore predominante, il verde, è causato dall’interazione tra particelle cariche, principalmente elettroni, provenienti dal vento solare e gli atomi di ossigeno nella nostra atmosfera. Quando questi elettroni eccitano gli atomi d’ossigeno, emettono luce verde. Il colore rosso è spesso osservato a quote più elevate e deriva dall’interazione con l’azoto. Blu e viola sono meno comuni e si verificano quando gli elettroni colpiscono l’azoto o l’ossigeno a quote molto elevate.
In sostanza, le aurore possono apparire in una varietà di colori a causa delle interazioni tra le particelle solari e gli elementi atmosferici, regalando spettacoli di luce mozzafiato nel cielo notturno.
Le aurore amano gli equinozi: l’effetto Russell-McPherron
Marzo e settembre sono in genere i mesi migliori dell’anno per le aurore, come ha confermato più volte anche la NASA: in questi periodi, infatti, anche piccole raffiche di vento solare possono innescare il fenomeno. Ciò si deve all’effetto Russell-McPherron: soprattutto nei periodi prossimi agli equinozi, si aprono “squarci” nella zona di contatto tra i campi magnetici solare e terrestre, permettendo al plasma solare di raggiungere ancora più agevolmente l’atmosfera del nostro pianeta.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.