Brasile, fiumi in secca e villaggi isolati: El Niño asseta lo stato di Amazonas, “mai vista una siccità così”

Lo stato di Amazonas, in Brasile, deve affrontare una siccità storica e prevede che 500.000 persone non abbiano accesso ad acqua e cibo
MeteoWeb

Amazonas, lo stato più esteso del Brasile, situato nella parte settentrionale del Paese, si prepara ad affrontare la più grande siccità mai registrata nella regione. Si prevede che la situazione influenzerà la distribuzione di acqua e cibo a circa 500.000 persone entro la fine di ottobre. È quanto ha dichiarato a CNN Brasil il Governatore dello Stato, Wilson Lima. Lima chiederà aiuto al governo federale per acquistare cesti alimentari di base e acqua, oltre al sostegno dell’Aeronautica Militare nel trasporto dei materiali di consumo. La stima è che lo Stato abbia bisogno di almeno 100 milioni di R$ in azioni di emergenza. “Non abbiamo mai visto nulla di simile. È la peggiore siccità della storia”, dice il Governatore.

Sono necessarie misure di emergenza perché i trasporti nella regione del Nord vengono effettuati principalmente via fiume. In questo periodo, è normale che il livello dei fiumi scenda fino all’arrivo della stagione delle piogge a novembre e dicembre. Ma la velocità con cui i fiumi si stanno prosciugando è preoccupante.

Lima afferma che alcuni comuni sono già praticamente isolati. Finora 13 città hanno dichiarato lo stato di emergenza e sono state colpite circa 100.000 persone. Altri 16 comuni sono sotto osservazione. Il governo di Amazonas prevede che, entro la fine del prossimo mese, 59 dei 62 comuni dichiareranno lo stato di emergenza. Ciò significa che la popolazione di queste città subirà gravi restrizioni nel ricevere cibo e acqua. Inoltre, circa 20.000 bambini potrebbero rimanere senza accesso alla scuola.

A Manaus, il livello del Rio Negro sta calando a ritmi che raggiungono i 30 centimetri al giorno, segnando valori molto inferiori ai parametri standard per questo periodo dell’anno. Lo stesso vale per il Solimões, nel comune amazzonico di Benjamin Constant, che già alcuni giorni fa aveva perso 43 centimetri d’acqua, facendo registrare il secondo flusso più basso nel censimento della sua storia.

La situazione ha spinto il governo federale a convocare una riunione per valutare le modalità per accelerare il dragaggio dei fiumi nella regione. Sono stati mobilitati i Ministri dei Porti e degli Aeroporti, Silvio Costa Filho, e dei Trasporti, Renan Filho. Anche il Ministro dello Sviluppo regionale, Waldez Góes, sta monitorando la situazione.

Secondo l’Istituto nazionale di meteorologia (Inmet), la siccità è dovuta agli effetti di El Niño, un fenomeno naturale caratterizzato dal riscaldamento anomalo delle acque dell’Oceano Pacifico nella sua porzione equatoriale che lascerà l’Amazzonia più secca e più calda per un periodo più prolungato.

Sempre a causa di El Niño, è sempre più critica anche la situazione del lago Titicaca sulla catena delle Ande tra Perù e Bolivia. L’abbassamento del livello dell’acqua ha superato l’allarmante calo di 60 centimetri e la situazione di questa riserva, vitale per il sostentamento di migliaia di abitanti, tende al peggioramento. “Il prosciugamento potrebbe arrivare ad un metro già prima della fine dell’anno”, prevede il servizio meteorologico nazionale.

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