Campi Flegrei, INGV: “un’eruzione non sarebbe improvvisa”

"Se lo scenario dovesse cambiare e il vulcano entrasse in crisi, molto probabilmente ce ne accorgeremmo"
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Da 3-4 giorni notiamo un’ulteriore accelerazione del sollevamento del suolo. Poiché l’attività sismica è molto legata al sollevamento del terreno, è possibile che questo preluda a nuove scosse, anche più frequenti e intense“: è quanto ha affermato Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano INGV, in un’intervista a Repubblica, in riferimento allo sciame sismico in corso ai Campi Flegrei. “La stima della massima magnitudo attesa è di 5. Scosse così potrebbero già iniziare a danneggiare gli edifici. Ma ripeto, non abbiamo elementi per prevedere se questo accadrà o meno. Dopo la crisi di bradisismo del 1984, per esempio, gli sciami sismici si sono esauriti da soli,” ha ricordato l’esperto INGV.

Fino ad ora ci sono state 84 scosse, ma solo nove sono state di magnitudo maggiore a due. Il terremoto delle 3.35 della notte tra martedì e mercoledì è stato di magnitudo 4,2: il più forte degli ultimi quaranta anni. È stato un terremoto molto superficiale, per questo la popolazione lo ha avvertito in maniera così intensa,” ha spiegato Di Vito in un’intervista a Il Sole 24 Ore. “Siamo in una fase di deformazione del suolo che interessa principalmente Pozzuoli, Bacoli e la parte nord-occidentale della città di Napoli. È un’attività caratteristica del vulcano che si manifesta periodicamente e che si inquadra nella dinamica bradisismica“. “Siamo in allerta gialla, una fase di rischio intermedia. Dopo ci sono l’allerta arancione e quella rossa. Monitoriamo la situazione 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno e forniamo le informazioni alla Commissione grandi rischi e al Governo a cui spettano le decisioni sulla sicurezza. L’evoluzione non possiamo prevederla, ma posso assicurare che i Campi Flegrei sono una delle aree di rischio più monitorate del mondo“.

Se parli di Napoli pensi al Vesuvio. Chi abita ai Campi Flegrei però, sottoposto di continuo al bradisismo e agli sciami sismici, sa che il vulcano potrebbe diventare pericoloso,” ha evidenziato in un’intervista a Repubblica Giovanni Macedonio, geofisico dell’Osservatorio Vesuviano INGV. “Il terreno si sta sollevando e in genere una deformazione del suolo è accompagnata da scosse. Il sollevamento sta accelerando: 5-6 anni fa era di 7-8 millimetri al mese, oggi arriva a 15 nel Rione Terra di Pozzuoli“. In generale, ha rassicurato l’esperto, “il rischio di eruzione è relativamente basso. L’ultima risale al 1538. Il Vesuvio invece, che ha eruttato nel 1944, resta nella memoria“. In più “il monitoraggio dei Campi Flegrei è strettissimo. Con satelliti e gps notiamo anche minime deformazioni del suolo. Misuriamo temperatura e composizione dell’acqua e del gas che fuoriescono dal terreno, e non notiamo alterazioni da una decina di anni. Se lo scenario dovesse cambiare e il vulcano entrasse in crisi, molto probabilmente ce ne accorgeremmo. Campi Flegrei e Vesuvio, a differenza di Etna e Stromboli, hanno il condotto lavico tappato, coperto da strati di roccia. Questo rende meno improvvisa un’eventuale eruzione“.

Siamo tutti impegnati a tenere sotto monitoraggio la situazione. Certo, mi rendo conto che una scossa di magnitudo 4.2 possa creare apprensione tra la popolazione,” ha affermato in una intervista al Mattino il Ministro per la Protezione Civile, Nello Musumeci. “Non mi sento né di minimizzare né di esagerare. Ritengo che l’apprensione in questi casi sia una reazione assolutamente umana, e comprensibilissima“. Nel frattempo la Protezione Civile continua a monitorare la situazione. “Ci stiamo adoperando per la realizzazione dei tre obiettivi che abbiamo fissato nell’ultimo incontro a palazzo Chigi: un piano di analisi della vulnerabilità del territorio, finanziato dalla Protezione Civile nazionale; un piano della comunicazione alla popolazione; l’aggiornamento del piano di emergenza e delle vie di esodo anche con apposite esercitazioni periodiche, con una verifica della rete infrastrutturale. Proprio per questo ho un incontro al ministero dedicato esclusivamente ai Campi Flegrei“.

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