Dopo aver provocato devastazione e morte nell’Europa sudorientale, tra Grecia, Turchia e Bulgaria, il ciclone Daniel si è spostato verso sud e nel weekend si è abbattuto sulla Libia, dove ha causato un’ecatombe con le sue piogge torrenziali e suoi venti fortissimi. Le cifre diffuse dal Primo Ministro del governo della Cirenaica, sostenuto dal parlamento libico di Bengasi, sono drammatiche: sono “2.000 le persone rimaste uccise dalle inondazioni a Derna e migliaia risultano scomparse”. Lo riferiscono i media libici. Le forti piogge hanno travolto città come Derna, Misurata, Bayda e Marj. La situazione è particolarmente grave nella città di Derna, 250 chilometri a est di Bengasi e oltre 880 chilometri a est di Tripoli, per la quale il Premier designato dal Parlamento di Tobruk ha chiesto aiuti internazionali urgenti.
Derna è stata dichiarata zona disastrata. Un torrente in piena ha portato via circa 50 metri dall’argine laterale, interi isolati di città sono scomparsi nel mare. Video pubblicati online dai residenti mostrano interi isolati residenziali cancellati lungo il Wadi Derna, un fiume che scende dalle montagne attraverso il centro della città. Edifici di appartamenti a più piani, un tempo ben distanti dal fiume, sono parzialmente crollati nel fango. I livelli dell’acqua in città sono saliti fino a tre metri. “Due dighe sono crollate contemporaneamente a Derna, in Libia”. Lo riferiscono fonti locali citate dal The Libya Observer su X. Il crollo ha “liberato oltre 33 milioni di metri cubi d’acqua che hanno causato devastanti inondazioni nella città”.
Derna risulta completamente isolata e irraggiungibile. Non è possibile entrare né uscire dalla città, perché le strade risultano bloccate. Il ciclone Daniel ha causato un’interruzione totale delle comunicazioni e ha interrotto Internet in città. Centinaia di residenti sono ancora intrappolati in aree difficili da raggiungere mentre le squadre di soccorso, supportate dall’esercito, cercano di aiutarli. Un funzionario del consiglio comunale di Derna ha descritto la situazione nella sua città come “catastrofica”, “fuori controllo” e che richiede “un intervento nazionale e internazionale“, nelle dichiarazioni rilasciate al canale locale Libya al-Ahrar. Ha riferito del crollo di quattro ponti principali e di due edifici, oltre che delle due dighe della città.
Il Primo Ministro del Governo di Unità Nazionale (GNU) di Tripoli, Abdulhamid Debiba, ha annunciato l’invio a Derna di 50 ambulanze e di un team di 75 medici e infermieri, nonché di un convoglio per rafforzare gli ospedali rurali. Il capo della General Services Company di Tripoli, Mohamed Ismail, ha dichiarato che sono stati inviati 53 camion e 10 macchine pesanti per sostenere gli sforzi di soccorso. La Missione delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha dichiarato in un comunicato di stare monitorando da vicino la situazione di emergenza e di essere “pronta a fornire supporto alle persone colpite”.
Il sindaco di Soussa ha dichiarato che le strade principali della città sono state spazzate via dalle acque dell’alluvione e che più di 50 famiglie sono disperse, descrivendo la situazione come catastrofica.
Il Ministro dell’Interno del governo della Libia orientale, Essam Abu Zeriba, ha dichiarato che ci si aspetta che siano oltre 5mila le persone disperse a Derna e ha aggiunto che molte delle vittime sono state spazzate via verso il Mediterraneo. In un’intervista telefonica al canale satellitare di proprietà saudita Al-Arabiya, ha esortato le agenzie locali e internazionali ad accorrere in aiuto della città. Almeno 23 persone sono state dichiarate morte nella città orientale di Bayda, secondo il principale centro medico della città. Altre 7 persone sono morte nella città costiera di Susa, nel nord-est della Libia, secondo l’Autorità per le ambulanze e le emergenze; e altre 7 persone risultano decedute nelle città di Shahatt e Omar al-Mokhtar.
Il portavoce dell’Esercito nazionale libico (Enl), Ahmed Al Mismari, ha confermato che il numero di vittime e dispersi è elevato ed è dovuto al crollo delle due dighe a sud di Derna, che a loro volta hanno causato il crollo di tutti i ponti della città e il completo allagamento di interi quartieri. “Il numero dei morti nella città di Derna è più di 2000“, ha affermato, aggiungendo che ci sono tra i 5000 e i 6000 dispersi e che il numero delle vittime è destinato quindi ad aumentare in modo significativo. “Siamo esposti a un evento eccezionale e senza precedenti, e dobbiamo unirci ed essere consapevoli dei pericoli di questa fase. Abbiamo perso intere famiglie a Derna e nelle zone colpite”, ha affermato il portavoce, aggiungendo che ci sono stati più di 35 morti anche nel resto della Libia orientale, compresi cittadini stranieri.
La Tunisia avvia coordinamento urgente per fornire aiuti
La Tunisia ha avviato “un coordinamento urgente” per mettere a diposizione “le adeguate capacità umane e materiali” per aiutare la Libia colpita dalle recenti inondazioni. Lo riferisce una nota della presidenza tunisina, esprimendo le “più sincere condoglianze al fraterno popolo libico e l’assoluta solidarietà per le enormi perdite umane e materiali subite a causa delle inondazioni che hanno colpito diverse regioni della Libia”. Il Presidente della Repubblica, Kais Saied, “ha autorizzato un coordinamento urgente con le autorità libiche per fornire un aiuto per superare questa dura prova, sfruttando le adeguate capacità umane e materiali e mettendole a disposizione dei fratelli in Libia per contribuire ad affrontare gli effetti dell’uragano e intensificando gli sforzi di ricerca, salvataggio e cura dei feriti”.
Anche il Qatar, l’Algeria e l’Egitto invieranno aiuti urgenti alle zone colpite dalla tempesta nell’est della Libia.
Chiesti aiuti urgenti
La Libia chiede aiuto con urgenza all’Italia e ad altri Paesi dopo ”la catastrofe” a Derna provocata dal passaggio del ciclone Daniel. Hisham Abu Shkewat, Ministro del trasporto Aereo e membro della commissione di crisi nel governo di Bengasi, ha dichiarato: “la regione orientale della Libia ha affrontato un uragano senza precedenti che ha provocato danni in diverse città, come Al-Bayda e Al-Marj, ma ciò che è accaduto nella città di Derna rappresenta una catastrofe umanitaria sotto tutti gli aspetti, poiché ha causato il crollo di dighe e di edifici’‘ travolti mentre la gente dormiva. ”Auspichiamo da tutti i Paesi amici, in particolare dall’Italia, un aiuto urgente nelle operazioni di ricerca e soccorso e tutto ciò che possa alleviare le sofferenze degli abitanti della città di Derna’‘, ha detto.
Il ciclone Daniel ha colpito domenica pomeriggio la Libia orientale, in particolare le città costiere di Jabal al-Akhdar (nord-est) e Bengasi, dove è stato imposto il coprifuoco e le scuole sono state chiuse. La regione era già stata colpita da piogge torrenziali per diversi giorni. L’est del Paese ospita i principali giacimenti e terminali petroliferi. La National Oil Company (NOC) ha dichiarato lo “stato di massima allerta” e ha “sospeso i voli” tra i siti di produzione, dove l’attività è stata drasticamente ridotta.