I vaccini anti-Covid adattati approvati dall’Ue proteggono anche contro la variante Eris. Lo ha affermato la direttrice dell’EMA Emer Cooke rispondendo a una domanda di ANSA. “Eris è una delle varianti che abbiamo seguito e i nuovi vaccini proteggono anche contro Eris“, oltre che “contro le più recenti varianti in circolazione”. “La pandemia è superata – ha aggiunto Cooke – ma il virus è ancora una minaccia per i soggetti a rischio, quindi persone con più di 65 anni, quelle con condizioni di salute precarie e le donne incinte devono vaccinarsi”.
“I vaccini anti-Covid precedentemente autorizzati continuano a essere efficaci contro le forme gravi di malattia e il ricovero ospedaliero. Questo dà agli Stati membri la possibilità di decidere l’opzione migliore per le loro campagne di vaccinazione”, ha precisato Emer Cooke, durante un punto stampa con la direttrice dell’ECDC, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, Andrea Ammon. “I nostri modelli hanno mostrato che una campagna vaccinale anti-Covid con un’elevata adesione, rivolta a persone di età dai 60 anni in su, potrebbe prevenire circa il 21-32% di tutti i ricoveri correlati a Covid nell’Ue/Spazio economico europeo fino al 24 febbraio”. È la stima diffusa da Andrea Ammon.
“Dobbiamo agire ora per ridurre al minimo l’impatto” dei virus respiratori che co-circoleranno nel prossimo autunno-inverno: SARS-CoV-2, influenza e virus respiratorio sinciziale RSV. Servono “forti misure di sanità pubblica tra cui la vaccinazione contro Covid e influenza, l’utilizzo delle misure di protezione individuale, la sorveglianza e la segnalazione”, afferma Ammon. “Covid-19, influenza e RSV rimangono sfide significative per la salute pubblica”, ha avvertito Cooke. “Le persone che appartengono a categorie a rischio e sono vulnerabili dovrebbero vaccinarsi”, perché “la vaccinazione è il modo più efficace per prevenire le infezioni e proteggere da malattie gravi e ospedalizzazione”. “La co-somministrazione dei vaccini contro Covid e influenza è fattibile”, ha aggiunto la numero uno dell’EMA. “Gli Stati membri – ha precisato – prenderanno decisioni sulle loro campagne di vaccinazione nazionali in base alle condizioni epidemiologiche e alla disponibilità di vaccini nei loro Paesi”.