Oggi, 23 Settembre, alle 06:49 UTC, 08:49 ora italiana, scoccherà l’Equinozio d’Autunno 2023, un giorno molto importante in tutto il pianeta: da tempi immemori questo giorno, carico di fascino, suggestione e mistero, ha rappresentato un evento importante per i popoli del mondo.
Perché il 23 settembre e non il 21?
Generalmente l’equinozio di autunno si verifica tra il 21 e il 24 settembre, sempre a ore diverse. La variazione del momento in cui avviene è causato dalla diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario: il pianeta ci mette 365.25 giorni effettuare un’orbita attorno al Sole. Per tale ragione l’autunno può anche “ritardare”.
La data, che per chi vive nell’emisfero meridionale segna l’inizio della primavera, non è sempre uguale, ma oscilla tra il 21 e il 24 settembre, a causa dell’introduzione di un giorno ogni 4 anni nell’anno bisestile, che può farla slittare anche di molte ore da un anno all’altro. Generalmente comunque l’equinozio d’autunno si verifica il 22 e il 23 settembre e molto raramente il 21 e il 24.
Il prossimo equinozio autunnale cadrà il 21 settembre solo nel 2092 e nel 2096. L’ultima volta che si è verificato il 24 settembre invece è stato nel 1931, mentre la prossima volta sarà nel 2303.
Da cosa deriva la parola “autunno”?
L’origine della parola autunno si fa risalire al participio passato del verbo latino “augere”. Augere, che significa “aumentare”, “arricchire”, diventa – con il suo participio passato – “auctus”, a cui è stata associata la desinenza -mnus. Da qui autumnus, da cui poi tutte le lingue neolatine hanno tratto il nome della terza stagione dell’anno (Otoño in spagnolo, Automne in francese, Outono in portoghese, ed anche in inglese si dice Autumn – mentre negli Stati Uniti è più comune il termine “Fall”).
Cos’è l’equinozio?
Il termine equinozio deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale” al giorno: nonostante tale origine, in realtà gli effetti della rifrazione atmosferica, il semidiametro del Sole e la parallasse solare, fanno sì che negli equinozi la lunghezza del giorno sia maggiore di quella della notte.
L’equinozio è quel momento della rivoluzione terrestre intorno al Sole in cui la nostra stella maggiore si trova allo zenit dell’equatore. Nell’emisfero boreale vedremo il Sole scendere sull’orizzonte mentre nell’emisfero australe sale sull’orizzonte. Gli equinozi avvengono due volte l’anno, ogni sei mesi, a marzo e a settembre, e sono convenzionalmente assunti come momento di avvicendamento delle stagioni astronomiche sulla Terra: per l’Italia e per tutto l’emisfero boreale, l’equinozio di settembre segna la fine dell’estate e introduce l’autunno, mentre l’equinozio di marzo chiude la porta all’inverno e fa scattare l’inizio della primavera. Nell’emisfero australe, invece, avviene l’esatto contrario: l’equinozio di settembre annuncia la primavera mentre quello di marzo segna l’inizio dell’autunno.
Il Sole, nel suo moto annuo apparente lungo l’eclittica, interseca in due punti l’equatore celeste: si chiama Equinozio di primavera o Punto gamma o Nodo ascendente o Punto d’Ariete il punto d’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero australe a quello boreale (il Sole appare salire a nord dell’equatore celeste). Si chiama Equinozio d’autunno o Punto Omega o Nodo discendente o Primo punto della Libra, il punto d’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste in cui il Sole passa dall’emisfero boreale a quello australe (il Sole appare scendere a sud dell’equatore celeste). All’equatore il Sole sorge in circolo verticale dall’orizzonte est fino allo zenit, e poi tramonta in circolo verticale dallo Zenit all’orizzonte ovest.; al Tropico del Cancro il Sole passa a sud, dove giunge alla sua massima altitudine per quel giorno che è 66°33′; al Tropico del Capricorno il Sole passa a nord, dove giunge alla sua altitudine massima per quel giorno che è 66°33′; al Polo Nord il Sole passa da un dì lungo 6 mesi ad una notte lunga 6 mesi; al Polo Sud il Sole passa da una notte lunga 6 mesi ad un dì lungo 6 mesi.
Nel nostro emisfero il Sole raggiungerà la sua massima ‘discesa’ sull’orizzonte il 21 dicembre, quando cambieremo nuovamente stagione e arriverà l’inverno, nel giorno più corto dell’anno, il solstizio d’inverno.
Equinozio, meteo e clima
L’equinozio d’autunno segna un punto di transizione nel comportamento del clima da condizioni estive a quelle autunnali nell’emisfero boreale, e viceversa nell’emisfero australe. Questo è il momento in cui le temperature iniziano a scendere in molti luoghi, preparando il terreno per la stagione invernale. Inoltre, l’equinozio può influenzare i pattern di vento e correnti marine, contribuendo a cambiamenti stagionali del meteo. Per esempio, nell’emisfero boreale, la diminuzione della durata del giorno dopo l’equinozio influisce sulla quantità di energia solare ricevuta, che a sua volta può portare a un clima più freddo e a variazioni nelle precipitazioni.
L’equinozio e le aurore
L’incidenza delle aurore boreali e australi tende ad aumentare durante i periodi attorno agli equinozi, sia di primavera che d’autunno. Durante gli equinozi, l’orientamento del campo magnetico terrestre rispetto al vento solare è tale da facilitare l’ingresso di particelle cariche nell’atmosfera terrestre. Queste particelle interagiscono con i gas atmosferici, come azoto e ossigeno, producendo le magnifiche luci delle aurore.
L’equinozio e la natura
L’equinozio d’autunno è un momento di grande importanza per la natura e gli animali, segnando un punto di svolta nelle stagioni. Nell’emisfero boreale, le foglie degli alberi decidui iniziano a cambiare colore e a cadere, in preparazione per l’inverno. Molti animali iniziano a raccogliere cibo e a preparare i loro rifugi per i mesi più freddi. È anche un periodo chiave per le migrazioni: uccelli come le rondini si spostano verso climi più caldi, mentre alcune specie di mammiferi, come i cervi, si preparano per la stagione degli amori. L’equinozio serve quindi come un segnale naturale per adattamenti comportamentali e biologici.
Significato simbolico, miti e leggende
L’equinozio d’autunno è un momento in cui il giorno e la notte hanno durata uguale, simboleggiando un equilibrio tra luce e oscurità. Questo evento astronomico ha ispirato una varietà di significati simbolici, miti e leggende nelle diverse culture del mondo. In molte tradizioni, l’equinozio d’autunno segna un periodo di preparazione per l’inverno, un tempo di raccolta e conservazione delle risorse.
Nella mitologia greca, l’equinozio d’autunno è associato al mito di Demetra e Persefone. Quando Persefone viene rapita da Ade e portata negli inferi, sua madre Demetra, dea della fertilità e dell’agricoltura, è così addolorata che la terra diventa sterile. L’accordo che permette a Persefone di tornare sulla Terra per sei mesi all’anno corrisponde al ritmo delle stagioni, con la sua risalita che segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Nelle tradizioni celtiche, si celebra il festival di Mabon durante l’equinozio d’autunno, un tempo per ringraziare per i raccolti e prepararsi per i mesi freddi. In Cina, la festa del “Mid-Autumn Festival” o “Festival della Luna” cade vicino all’equinozio, ed è un momento per riunire la famiglia e condividere dolci a forma di luna, simboleggiando l’unità.
L’equinozio d’autunno, quindi, è un potente archetipo del ciclo di vita, morte e rinascita, così come un monito a trovare equilibrio e armonia nel passaggio tra le stagioni.
Le celebrazioni più importanti nel mondo
Ancora oggi, sono tante le celebrazioni legate all’Equinozio d’autunno. Ad esempio, questo segna il primo giorno del Mehr nel calendario iraniano, una delle festività chiamate Jashne Mihragan, ossia della “condivisione dell’amore”.
L’equinozio d’autunno rappresentava, anche se per una pura casualità, anche il primo giorno dell’anno nel calendario repubblicano francese, che venne usato dal 1793 al 1805. La prima Repubblica francese venne proclamata, infatti, il 21 settembre 1972, trasformando il giorno successivo, giorno dell’equinozio, nella data di nascita dell’Era Repubblicana Francese.
Nel Regno Unito il giorno dell’Equinozio viene utilizzato per calcolare la ricorrenza di un particolare festival, quello del raccolto, celebrato la domenica della luna piena più vicina all’Equinozio di settembre.
Il Festival di mezzo autunno si celebra il 15° giorno dell’8° mese lunare ed è una festa ufficiale in molti Paesi dell`est asiatico. Dato che il calendario lunare non è in sincrono con il calendario gregoriano questa data può cadere un giorno qualsiasi tra la metà di settembre e l’inizio di ottobre.
In Giappone, invece, il 23 settembre si festeggia Shuubun No Hi o Higan No Chu-Nichi, festa nazionale che segna il passaggio alla nuova stagione e fa parte dei 24 Setsubun, i giorni di transizione più importanti dell’anno, che demarcano il passaggio da un periodo all’altro. In questo giorno si visitano i defunti, offrendo loro cibo e fiori, oltre ad accendere l’incenso. I cibi vengono offerti sottoforma di rotonda, una forma gradita agli spiriti degli antenati. In questo stesso giorno si festeggia anche lo Tsukimi, festa dedicata all’osservazione della luna, in passato chiamata “Festa della luna di mezzo autunno”, con celebrazioni e banchetti in onore della “Signora della notte”, preparando dolcetti di riso (Tsukimi Dango) e gustandoli al bagliore della luna, adornando la casa con fiori freschi, frutta e verdura autunnale.
In Cina la festa di mezzo autunno prende il nome di Festa della Luna. Le origini di questa tradizione sono molto antiche e risalgono al II secolo a.C,. ai tempi dell’Imperatore Wu Di della dinastia Han. In passato era una festa destinata soltanto ai nobili, ma con lo scorrere del tempo è stata assimilata anche dal resto della popolazione. Si decoravano le case con lanterne, si suonavano gong e tamburi. Tra i cibi tradizionali troviamo i tredici dolci della Luna di forma circolare, che simboleggiano i tredici mesi dell’anno lunare pieno. Oggi, si sono perse molte tradizioni, ma rimane quella di consumare la torta della Luna, mooncake, ripiena di pasta di semi di loto, semi di sesamo, uovo di anatra, frutta secca e altre varianti.
Autunno: Settembre e i suoi proverbi
- L’autunno fa cader le foglie e la vecchiaia fa passar le voglie
- Autunno chiaro e giocondo, anno fecondo
- In settembre l’uva matura e il fico pende
- Di settembre e d’agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto
- Un settembre caldo e asciutto maturare fa ogni frutto
- Da Settembre prima la bianca, che di pendere è già stanca
- L’uva settembrina, è fragola zuccherina
- Di Settembre la notte col dì contende
- Di settembre o porta via i ponti o secca le fonti
- A settembre pioggia e luna, è dei funghi la fortuna
- Quando la cicala canta in settembre, non comprare grano da vendere
- Aria settembrina fresco la sera e fresco la mattina
- Brache, tela e meloni in settembre non son buoni
- Ogni uccello di settembre è beccafico
- Se fa bello per San Gorgone (6 Settembre) la vendemmia va benone
- Se piove per San Gorgonio (9 settembre), tutto l’ottobre è un demonio
- Santa Croce (14 Sett.) pane e noce
- Per Santa Eufemia (16 Sett.) comincia la vendemmia
- San Matteo (21 Sett.) addolcisce i grappoli