Perchè non è arrivato il messaggio IT-Alert per il terremoto tra Toscana e Romagna

Ieri il terremoto di magnitudo 4.9 nel Mugello: ovviamente non è arrivato alcun messaggio IT-Alert, spieghiamo perchè
MeteoWeb

Ieri mattina alle 05:10 un forte terremoto di magnitudo 4.9 ha scosso il Mugello, al confine tra Emilia Romagna e Toscana, provocando seri danni nelle abitazioni delle zone interne tra Tredozio e Marradi. Dopo la scossa principale, è iniziato un vero e proprio sciame sismico che prosegue ancora oggi. Intanto molti cittadini delle due Regioni colpite (il terremoto è stato distintamente avvertito da centinaia di migliaia di persone tra Toscana ed Emilia Romagna) si chiedono come mai non hanno ricevuto alcun messaggio dal nuovo sistema di IT-Alert della protezione civile.

La risposta è molto semplice e anche banale: IT-Alert non è ancora operativo, ma si tratta soltanto di un servizio che viene testato in modo sperimentale. Come tutti i media ribadiscono ogni giorno in base alle indicazioni delle istituzioni, quello di IT-Alert è un test, un esperimento, e non è quindi ancora funzionante.

Le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, inoltre, sono state le prime in assoluto a sperimentarlo rispettivamente il 28 giugno e il 10 luglio. In precedenza IT-Alert era stato testato soltanto nell’area dello Stretto di Messina lo scorso novembre 2022 durante la grande esercitazione antisismica della protezione civile.

Ecco perchè IT-Alert ieri non è arrivato sui cellulari: il servizio non è operativo, ma viene testato per valutarne l’efficacia e risolverne le problematiche connesse. Oggi è stato provato in Basilicata, Lombardia e Molise; dopodomani – giovedì 21 settembre – verrà testato nel Lazio, in Valle d’Aosta e nel Veneto.

Cos’è il sistema IT-Alert

IT-alert è un nuovo sistema di allarme pubblico per l’informazione diretta alla popolazione, che dirama ai telefoni cellulari presenti in una determinata area geografica messaggi utili in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti o in corso. IT-alert è attualmente in fase di sperimentazione.

Quando sarà operativo, per determinati eventi emergenziali, il Servizio Nazionale della protezione civile con IT-alert integrerà le modalità di informazione e comunicazione già previste per informare la popolazione, allo scopo di favorire l’adozione delle misure di autoprotezione in rapporto alla specifica tipologia di rischio e al contesto di riferimento.  IT-alert, infatti, si affianca ai sistemi di allarme già esistenti anche a livello locale, non è salvifico in sé, ma è finalizzato, rispetto a un determinato evento avvenuto o imminente, a consentire la diramazione rapida delle prime informazioni sulle possibili situazioni di pericolo.

Il messaggio IT-alert viene ricevuto da chi si trovi nella zona interessata dall’emergenza o dall’evento calamitoso e abbia un cellulare attivo.
Il servizio IT-alert è conforme allo standard internazionale “Common Alerting Protocol” (CAP) per garantire la completa interoperabilità con altri sistemi, nazionali e internazionali, di divulgazione di allerte, allarmi di emergenza e avvisi pubblici.

La fase di sperimentazione di IT-Alert

È stata realizzata l’infrastruttura che consente la connessione tra le CBE (cell broadcast entity), ridondata su due nodi, e i CBC (cell broadcast centre) degli operatori di telefonia. Questo ha permesso inizialmente l’esecuzione di alcuni test che hanno riguardato l’implementazione tecnologica, l’invio e la ricezione dei messaggi in vari formati, l’analisi dei primi feedback, come avvenuto durante le esercitazioni di protezione civile “Vulcano 2022” e “Sisma dello Stretto 2022”. Un grande sforzo è sul fronte della sicurezza dei sistemi e dei processi che saranno ulteriormente controllati e verificati nei prossimi test.

A seguito e in parallelo rispetto all’attività che ha consentito di definire l’infrastruttura tecnologica, dal 2022 è iniziata l’attività di sperimentazione che ha coinvolto anche la popolazione. Il sistema IT-alert è stato testato per la prima volta in un contesto operativo nel corso dell’Esercitazione “Vulcano 2022” che si è svolta sull’isola di Vulcano dal 7 al 9 aprile 2022. Durante l’esercitazione sono stati inviati ai dispositivi presenti sull’isola due messaggi: il primo con informazioni sull’evento eruttivo imminente simulato e sulle norme di comportamento da seguire (raggiungere le aree di emergenza previste dal piano di protezione civile); un secondo che avvisava i cittadini della fine delle attività esercitative.

Dal 4 al 6 novembre 2022, invece, in Calabria e Sicilia, si è svolta l’esercitazione nazionale di protezione civile “Sisma dello Stretto 2022”. In questo contesto è stato sperimentato il sistema di allarme pubblico IT-alert per il rischio maremoto, testato per la prima volta su una platea di oltre 500.000 persone che al momento della simulazione del sisma si trovavano nei 22 comuni costieri coinvolti nell’esercitazione per la quale era stato simulato un terremoto di magnitudo 6.0 con epicentro in provincia di Reggio Calabria in grado di generare un maremoto che avrebbe potuto colpire alcuni comuni costieri del reggino e del messinese. Durante le attività esercitative, questo sito – attraverso il quale sono state raccolte le risposte a un questionario informativo, è stato raggiunto da oltre 4 milioni e mezzo di utenti, per lo più attraverso l’uso di dispositivi mobili. Tra le altre cose, il 96% dei 20 mila utenti che hanno compilato il questionario ha dichiarato di aver ricevuto correttamente il messaggio IT-alert.

Da giugno 2023, organizzati in raccordo tra Dipartimento della Protezione Civile, Regioni coinvolte, Commissione protezione civile della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, ANCI, si sono svolti i primi test regionali di invio del messaggio, che sono ancora in corso. L’obiettivo del test è quello di far conoscere IT-alert come nuovo sistema di allarme pubblico che, in caso di gravi emergenze e catastrofi imminenti, potrebbe raggiungere i territori interessati. In questa fase non si entra nel dettaglio dei rischi e dei comportamenti da tenere.

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