Perseverance col “pilota automatico” su Marte, nuovo record per il rover della NASA

Perseverance ha avviato la sua 4ª campagna scientifica
MeteoWeb

Il rover Perseverance della NASA, grazie al suo sistema di navigazione automatica, ha appena stabilito un record su Marte percorrendo una zona particolarmente pericolosa del Pianeta Rosso. Questo viaggio impressionante ha fatto anche risparmiare agli scienziati settimane di tempo prezioso durante le quali ora possono fare numerose indagini. Sebbene il team di missione di solito tracci manualmente la rotta del rover su Marte, il sistema di navigazione automatica denominato AutoNav si è rivelato notevole in questo caso poiché ha guidato in modo sicuro il rover Perseverance attorno alle rocce nascoste, a partire dalle immagini dell’orbiter tipicamente utilizzate per la pianificazione, hanno riferito gli scienziati.

Alla fine di giugno, Perseverance è entrato nel campo di massi chiamato “Snowdrift Peak” da Est. Prima si è fermato per ispezionare 2 rocce, poi, guidato dal navigatore automatico, ha percorso faticosamente l’area. Quando il rover è uscito da Snowdrift Peak alla fine di luglio, aveva percorso 759 metri. La distanza percorsa dal rover è leggermente più lunga dei 520 metri che avrebbe percorso se avesse viaggiato in linea retta, cosa che gli scienziati attribuiscono all’aiuto di AutoNav nel guidare Perseverance attorno alle rocce non visibili al team di missione.

Gli esploratori robotici della NASA sono stati protetti su terreni sconosciuti da navigatori automatici dal 1997, quando Sojourner, il primo rover su Marte dell’agenzia spaziale, schivò rocce pericolose utilizzando un navigatore a base di silicio. Aveva una memoria così ridotta, però, che il rover doveva fermarsi ogni 13 cm per riorientarsi nell’ambiente circostante. Con software migliori, quelle distanze sono aumentate con ogni successore che ha visitato Marte.

Ora Perseverance non ha più bisogno di fermarsi per decidere dove andare dopo, grazie a potenti fotocamere e un computer dedicato per l’elaborazione delle immagini, che insieme aiutano AutoNav a pianificare il percorso in tempo reale. “Il nostro rover è l’esempio perfetto del vecchio adagio ‘due cervelli sono meglio di uno’,” ha spiegato Vandi Verma, ingegnere capo della missione per le operazioni robotiche al JPL. “Perseverance è il primo rover ad avere due cervelli informatici che lavorano insieme, permettendogli di prendere decisioni al volo“. Quei cervelli programmati hanno anche aiutato Perseverance a stabilire precedenti record su Marte percorrendo 699,9 metri fuoristrada nel cratere Jezero: il viaggio più lungo senza revisione umana.

All’inizio di questo mese, Perseverance ha avviato la sua 4ª campagna scientifica esplorando le regioni interne del bordo occidentale del cratere Jezero, che sembra essere ricco di carbonati: un indizio allettante che potrebbe far luce su qualsiasi antica vita microbica che potrebbe essere esistita su Marte.

Condividi