Sono terminate le operazioni di recupero della capsula della NASA rilasciata dalla sonda OSIRIS-REX e atterrata con il suo prezioso carico dei campioni dell’asteroide Bennu nel deserto dello Utah. La capsula appare integra, secondo le prime immagini rilasciate dagli elicotteri che hanno raggiunto il luogo dell’atterraggio. Le immagini della NASA hanno mostrato la capsula delle dimensioni di uno pneumatico a terra in una zona desertica, con gli scienziati che si avvicinavano al dispositivo per effettuare delle letture. I tecnici che si sono avvicinati alla capsula, per sicurezza, avevano le mani protette da guanti e il viso da una maschera, per proteggersi dall’eventuale rilascio di sostanze nocive.
Il campione è stato messo al sicuro e l’area intorno alla capsula è ritenuta sicura. Il team ha posizionato la capsula in una culla di metallo e l’ha avvolta in più fogli di Teflon e poi in un telo. Successivamente, il team ha avvolto la capsula in un’imbracatura e l’ha fissata all’estremità di un cavo collegato a un elicottero. Poi la capsula è stata trasportata in una stanza pulita temporanea alla base: il prossimo viaggio avverrà domani verso il Johnson Space Center della NASA a Houston, che sarà la sua sede permanente.
Tre scienziati della NASA e dell’Università dell’Arizona rimangono sul luogo di atterraggio della capsula, insieme a uno specialista in sicurezza militare e un pilota di elicottero. Gli scienziati raccoglieranno campioni di suolo e aria dall’area per catalogare tutto ciò a cui la capsula potrebbe essere stata esposta. Se in qualche modo aria o terreno sono riusciti a raggiungere il contenitore del campione all’interno della capsula, gli scienziati dovranno tenere conto di tali contaminanti quando analizzeranno la composizione chimica della polvere di Bennu.
Si ritiene che la capsula contenga 250mm di campioni dell’asteroide Bennu ma una conferma delle quantità si avrà solo una volta che sarà aperta. Gli scienziati nutrono grandi speranze per il campione, affermando che fornirà una migliore comprensione della formazione del nostro Sistema Solare e di come la Terra sia diventata abitabile. Uno degli obiettivi della missione è la ricerca di molecole che potrebbero essere state importanti per l’origine della vita sulla Terra (o forse altrove nel sistema solare). Molti di questi composti sono abbondanti nell’ambiente terrestre. Pertanto, per preservare la scienza e distinguere più facilmente tra le molecole della Terra e quelle dello spazio, è imperativo proteggere il campione dalla contaminazione ambientale.