Come previsto, la tempesta geomagnetica classe G2 è arrivata. Ben 2 espulsioni di massa coronale (CME) dovevano infatti colpire il campo magnetico terrestre nel corso del fine settimana. L’interazione ha scatenato aurore alle medie latitudini negli Stati Uniti. “La notte scorsa è stata assolutamente epica,” ha affermato Ethan Hohnke, che ha segnalato la foto in alto a SpaceWeather.com, scattata a Sleeping Bear Dunes National Lakeshore vicino a Empire, Michigan. “Si poteva vedere l’aurora boreale danzare sulle acque del lago Michigan prima che sorgesse la Luna,” ha affermato. “Ero vicino al 45° parallelo quando ho scattato questa foto“.
Le luci si sono spinte anche più a Sud. I fotografi hanno catturato il bagliore rosso in Colorado (+38,9N) e Missouri (+38,6N). Secondo l’astrofisico Tony Phillips, che gestisce il sito specializzato SpaceWeather.com, l’origine della tempesta è la seguente: è possibile che una CME sia arrivata il 2 settembre, ma il suo debole impatto è stato mascherato da un flusso instabile di vento solare che già aveva raggiunto la Terra. In questo periodo dell’anno, anche le CME deboli riescono a innescare le aurore, un risultato dell’effetto Russell-McPherron che alimenta l’attività geomagnetica nel periodo intorno agli equinozi.
Le aurore amano gli equinozi: l’effetto Russell-McPherron
Marzo e settembre sono in genere i mesi migliori dell’anno per le aurore, come ha confermato più volte anche la NASA: in questi periodi, infatti, anche piccole raffiche di vento solare possono innescare il fenomeno. Ciò si deve all’effetto Russell-McPherron: soprattutto nei periodi prossimi agli equinozi, si aprono “squarci” nella zona di contatto tra i campi magnetici solare e terrestre, permettendo al plasma solare di raggiungere ancora più agevolmente l’atmosfera del nostro pianeta.
Cos’è il vento solare
I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h. Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.