“Dalla giornata di ieri, 28 settembre 2023, sono stati localizzati dalla Rete Sismica Nazionale numerosi eventi sismici sul bordo settentrionale del Lago di Bolsena. Fino alle ore 13 di oggi, 29 settembre, sono state localizzate 61 scosse che hanno raggiunto una magnitudo massima pari a 3.1, il 28 settembre alle ore 21:27“: a fare il punto della situazione sono i sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) sul blog INGVterremoti. “Alcune di queste scosse (4 in tutto hanno superato magnitudo 2.5) sono state avvertite dalla popolazione“.
“Studi specifici effettuati con reti sismiche locali hanno permesso di valutare che le profondità ipocentrali prevalenti nell’area dei Monti Vulsini rientrano in un intervallo tra 2 e 7 km, coerentemente con quanto noto per altre aree del settore tirrenico tosco-laziale interessate da vulcanismo quaternario, come ad esempio i Colli Albani e il Monte Amiata. In quest’area si sono verificate sequenze analoghe in passato, come quella del maggio 2016, che raggiunse una magnitudo massima Mw pari a 4.1,” ricordano gli esperti INGV. “La sequenza proseguì per circa 6 mesi e si registrarono circa 120 scosse“. “L’area in cui è in atto la sequenza è prossima a quella in cui si verificò la sequenza del 2016, al confine tra Lazio e Umbria“.
Dal punto di vista storico, “come ricordato in occasione dell’evento del 2016, in prossimità dell’area attivatasi in questi giorni si sono verificati alcuni terremoti di magnitudo più rilevante. Tra gli altri, sono da ricordare il terremoto dell’11 giugno 1695 che ebbe una magnitudo Mw stimata pari a 5.8 e il terremoto del 6 dicembre 1957 con magnitudo Mw stimata pari a 5.0“.
“Il quadro delle conoscenze sismologiche e geologiche, utilizzate per la stima della pericolosità sismica, evidenzia che l’area ha una pericolosità sismica media,” concludono i sismologi.