Terremoto ai Campi Flegrei: paura a Napoli e Pozzuoli, gente in strada | LIVE

La popolazione ha avvertito una scossa di terremoto nell'area di Napoli e Pozzuoli nella sera di giovedì 7 settembre: gli aggiornamenti live
MeteoWeb

Una scossa di terremoto è stata distintamente avvertita dalla popolazione questa sera in Campania. Alle 19:45 è avvenuto un terremoto di magnitudo 3.8 ad una profondità di 3km nella zona dei Campi Flegrei. Si tratta di una delle scosse più forti nell’area degli ultimi anni. L’epicentro è nella zona al confine tra i comuni di Napoli e Pozzuoli. Il terremoto è stato avvertito anche in diversi quartieri del capoluogo: da Vomero a Fuorigrotta passando anche per Chiaia dove molti residenti hanno lasciato le abitazioni e sono scesi in strada. A Pozzuoli il sindaco Luigi Manzoni ha convocato una riunione urgente del Centro Operativo Comunale.

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) rende noto che è in corso uno sciame sismico ai Campi Flegrei. Da tempo, nei Campi Flegrei è in atto un fenomeno di sciami sismici ripetuti legati al bradisismo. “Dalle ore 19:45 (ora locale) del 7 settembre 2023 è stato registrato uno “sciame sismico ai Campi Flegrei” costituito in via preliminare da circa 17 eventi con magnitudo (Md) ≥ 0 e magnitudo massima 3.8 ± 0.3, registrati dalla Rete di Monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Gli epicentri sono localizzati nell’area Solfatara-Pisciarelli”. Lo rende noto l’Osservatorio Vesuviano dell’INGV in una nota.

Ad Agnano, si segnalano al momento distacchi di calcinacci dalle abitazioni. A Pozzuoli sono stati segnalati blackout di energia elettrica e il Comune ha già disposto il dispiegamento di tutte le risorse della Protezione Civile. Tantissime le chiamate ai Vigili del Fuoco per verifiche in diversi appartamenti che hanno subito crepe.

In seguito all’evento, la Sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della Protezione Civile. La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle prime verifiche al momento non sono stati segnalati danni, fa sapere il Dipartimento.

terremoto campi flegrei 7 settembre 2023
Mappa delle localizzazioni degli eventi con magnitudo Md ≥ 1.0 (evento di Md 3.8 ± 0.3 delle 19:45 ora locale)

INGV: “monitoraggio continuo”

L’attenzione di sismologi e vulcanologi su quanto sta accadendo “è costante”, anche se “a oggi non ci sta dando indicazioni di variazioni repentine rispetto al trend osservato negli ultimi 10 anni“, ha detto all’ANSA il vulcanologo Giovanni Macedonio, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ed ex direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV. Il sollevamento del suolo nell’area dei Campi Flegrei è in corso dal 2012 ed è costantemente accompagnato da terremoti, di solito di magnitudo inferiore a 3. Questa volta la magnitudo superiore e il fatto che è stato abbastanza superficiale hanno fatto sì che sia stato avvertito in particolare nei quartieri di Napoli più vicini alla zona di Pozzuoli, come Posillipo, Fuorigrotta e Vomero. “Sull’area dei Campi Flegrei c’è un’attenzione continua“, ha detto il vulcanologo. “C’è infatti un’allerta gialla: vuol dire che c’è un’attenzione scientifica continua, con un monitoraggio 24 ore su 24 da parte dell’INGV e dell’Osservatorio Vesuviano”.

La situazione dei Campi Flegrei, ha detto ancora, “ha visto una forte crisi fra il 1983 e il 1984, quando il suolo si è sollevato in modo molto rapido e il fenomeno è stato accompagnato da circa 16.000 terremoti in due anni, frequenti ma piccoli, di magnitudo inferiore a 3“. In seguito, il suolo ha cominciato ad abbassarsi in modo silenzioso, senza che avvenissero terremoti e nel 2012 ha iniziato nuovamente a sollevarsi, molto più lentamente che nel 1983-84. Un fenomeno, questo, accompagnato sia da terremoti nella zona di Pozzuoli, sia in mare. “Nelle ultime settimane stiamo osservando un sollevamento di circa 1,5 centimetri al mese e la frequenza dei terremoti sta aumentando“, ha osservato l’esperto.

Nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, ha detto ancora, si faranno nuove osservazioni per capire se lo sciame sismico è associato a movimenti di fluidi, si controllerà il sollevamento dell’area con l’aiuto di GPS e satelliti e si analizzeranno i dati geochimici relativi a flusso, temperatura e composizione chimica dei gas. “Osserveremo l’evoluzione della situazione, per capire – ha concluso – se il processo di sollevamento stia subendo delle accelerazioni”.

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