Continua a salire il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 6.8 che ha colpito il Marocco nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre. Il Ministero dell’Interno marocchino ha reso noto che al momento si registrano 2.122 morti accertati e 2.421 feriti, di cui almeno 1.400 in gravi condizioni. In particolare, 1.351 persone sono morte nella provincia di Al Haouz, epicentro del terremoto, 492 nella provincia di Taroudant, 201 in quella di Chichaoua e 17 nella prefettura di Marrakech. Tra le vittime, figurano anche quattro cittadini francesi, come confermato dal Ministero degli Esteri francese.
Ma il bilancio è purtroppo destinato ad aumentare ancora mentre continuano senza sosta le ricerche di eventuali sopravvissuti tra le macerie degli edifici crollati. L’ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il Mediterraneo orientale ha fatto sapere su X (ex Twitter) che il terremoto ha colpito più di 300mila persone a Marrakech e nelle aree circostanti. Come riferito dalle autorità del Regno, i soccorsi sono resi difficili dai danni alle infrastrutture in alcune zone rurali di montagna colpite dal violento sisma, tra cui le località di Tafeghaghte e Moulay Brahim.
Il terremoto è stato registrato dai sismografi alle 23:11 di venerdì, 8 settembre, e l’epicentro è stato localizzato al centro del Paese, a 16 chilometri del villaggio Tata N’Yaaqoub, nel municipio di Ighil, 72 chilometri a sud-ovest di Marrakech. Il movimento è durato circa 30 secondi. La scossa ha fatto tremare Agadir, Rabat, Casablanca, provocando danni in un raggio di oltre 400 chilometri ed è stata avvertita anche in Algeria, Spagna e Portogallo. Secondo i media marocchini si tratta del sisma più potente che abbia mai colpito il Regno.
Il Marocco accetta aiuti da 4 Paesi
Il governo marocchino ha accettato l’aiuto di quattro Paesi, tra cui la Spagna, per le operazioni di soccorso delle persone rimaste intrappolate tra le macerie dopo il terremoto. Una fonte diplomatica marocchina ha spiegato che il Marocco ha accettato la partecipazione di squadre provenienti da Spagna, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti e Qatar, e ha sottolineato che il Paese non ha attualmente bisogno di altri tipi di aiuto.
La fonte, che ha ringraziato i Paesi che hanno offerto aiuto, ha sottolineato che il Marocco sta seguendo un “approccio responsabile, rigoroso ed efficace” per gestire le richieste di sostegno internazionale, collegandole ai bisogni che si presentano sul campo. “Una volta individuata la necessità, comunichiamo con coloro che hanno fatto l’offerta corrispondente a quella necessità per dire loro di fornire quell’aiuto”. A questo proposito, la fonte ha sottolineato che il Marocco non ha bisogno di tende, quindi “sarebbe inutile gestire magazzini di tende quando non ce n’è bisogno”. E ha aggiunto che il Paese potrà accettare altri tipi di offerte di aiuto, se necessario.