La Tunisia ha prorogato fino a nuovo avviso “l’emergenza idrica” dichiarata dal Presidente della Repubblica, Kais Saied, che prevede una razionalizzazione dell’utilizzo dell’acqua potabile. Lo ha dichiarato oggi il Ministero dell’Agricoltura, secondo quanto riferisce la stampa internazionale. A marzo, il Paese nordafricano ha iniziato a razionare l’acqua potabile nell’agricoltura e a ridurne gli sprechi, una decisione sarebbe dovuta durare fino al 30 settembre. Il Paese ha inoltre vietato l’uso dell’acqua potabile per lavare le auto, irrigare le aree verdi e pulire strade e luoghi pubblici. Chi viola il divieto rischia la multa e la reclusione da sei giorni a sei mesi.
Secondo il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, Pedro Arrojo-Agudo, “la Tunisia deve migliorare la gestione dell’acqua e garantire l’accesso all’acqua potabile a tutti i cittadini“. Durante il suo intervento online nell’ambito di un seminario organizzato sulla crisi idrica in Tunisia, il funzionario dell’ONU è tornato sullo sfruttamento eccessivo delle acque sotterranee, sullo stato delle infrastrutture e su altri aspetti che riflettono i limiti della governance dell’acqua in Tunisia.
A giugno, il Presidente Saied aveva espresso profonda insoddisfazione per la “sofferenza dei tunisini per la sete” in molte regioni del Paese, sottolineando che questa situazione è il risultato di diversi fattori, tra cui le politiche idriche che non sono state attuate nel corso degli anni. “Questo è inaccettabile“, aveva detto Saied.