Dopo uno studio durato un anno sugli UFO, la NASA oggi pubblicherà un rapporto su ciò di cui ha bisogno per identificare meglio gli oggetti volanti non identificati (Unidentified Aerial Phenomenon, UAP) da un punto di vista scientifico. Non illudetevi però. Durante l’incontro pubblico tenuto mesi fa, il team indipendente selezionato dall’Agenzia spaziale ha insistito sul fatto che non esistono prove conclusive di vita extraterrestre associata agli UFO. Gli scienziati, esperti di aviazione e intelligenza artificiale e l’astronauta in pensione della NASA Scott Kelly, il primo americano a trascorrere quasi un anno nello Spazio, non hanno avuto accesso ad alcun file top-secret. Invece, il gruppo di 16 membri si è basato su dati non segretati nel tentativo di comprendere meglio gli avvistamenti inspiegabili.
La NASA ha evidenziato che ci sono così poche osservazioni di alta qualità che non è possibile trarre conclusioni scientifiche. Il governo USA definisce gli avvistamenti inspiegabili come UAP o fenomeni aerei non identificati. La NASA li definisce come osservazioni nel cielo che non possono essere facilmente identificate o spiegate scientificamente. Lo studio è stato lanciato un anno fa ed è costato circa 100mila dollari.
Il gruppo di studio indipendente sugli UAP della NASA ha già tenuto un incontro pubblico, il 31 maggio. Durante quell’incontro, il gruppo di esperti ha discusso ampiamente dei modi in cui è possibile raccogliere dati migliori per contribuire a dissipare parte del mistero che circonda l’UAP. Uno dei temi comuni dell’incontro è stata la necessità di maggiori e migliori informazioni. L’attuale carenza di dati UAP è causata in parte dal fatto che le capacità di molti dei sensori avanzati gestiti dal governo e dalle forze armate statunitensi rimangono riservate.