Acqua, cibo, risorse limitate e disuguaglianza alimentare. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, la FAO ha lanciato l’appello per invitare Governi e organizzazioni a politiche più responsabili, sensibilizzando a consumi consapevoli e impegnandosi a ridurre sensibilmente gli sprechi. Ogni anno il 17% del cibo disponibile per i consumatori in tutto il mondo viene gettato via, sprecando una risorsa preziosa come l’acqua utilizzata per produrlo. Considerando che il 95% del cibo che consumiamo è prodotto sui campi, avendo quindi interamente origine dal suolo e dall’acqua, le conseguenze legate allo stress idrico, la scarsità e lo spreco di acqua e in generale il suo consumo non consapevole si ripercuotono inevitabilmente non solo in ambito agricolo ma anche economico, industriale, climatico, sociale e sanitario.
Secondo le previsioni, entro il 2050 la domanda mondiale di acqua per l’agricoltura aumenterà del 35%. Un dato che allarma se si pensa che ad oggi 2,4 miliardi di persone vivono in paesi soggetti a stress idrico e che nel mondo oltre l’80% delle acque reflue è rilasciato nell’ambiente senza essere depurato. Rischi per la salute degli individui ma anche a livello climatico globale ed economico, poichè circa 3/4 delle catastrofi naturali verificatesi tra il 2001 e il 2018 sono state legate all’acqua e hanno causato danni economici per circa 700 miliardi di dollari.
Disuguaglianza alimentare
Per oltre 2 miliardi di persone al mondo senza adeguato accesso all’acqua potabile, ce ne sono altri 2 miliardi con problemi di sovrappeso, obesità o patologie correlate (diabete, disabilità precoci). Una fotografia preoccupante che mette ancora più in risalto il paradosso di una popolazione mondiale alle prese con problemi di malnutrizione ma spaccata a metà tra emergenza fame, obesità e disturbi alimentari. In occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, la FAO ricorda l’importanza fondamentale dell’acqua come risorsa cardine dell’intera industria alimentare, in un sistema che oltre alla potabilità si ripercuote naturalmente su agricoltura e allevamento fino ad arrivare alle più ampie politiche sociali, economiche e non per ultime climatiche.
Alimentazione consapevole, cosa mangiare?
“Il tema della disuguaglianza alimentare deve farci riflettere sull’importanza dei consumi consapevoli. La lotta agli sprechi alimentari passa anche attraverso l’impegno a rapportarci al cibo in modo sempre più sano, armonico ed equilibrato. Per la nostra salute e per quella del pianeta” spiega il Dott. Giulio Gaudio, esperto dietista nutrizionista.
“Mangiare in modo consapevole vuol dire prendersi cura del nostro corpo e della nostra salute, attenzionando la qualità del cibo che portiamo in tavola e contestualmente prediligendo alimenti freschi come frutta e verdura di stagione il più possibile di provenienze locale, che oltre a essere sani hanno così un minor impatto in termini di produzione, emissione e trasporti nell’industria agro-alimentare. È bene limitare il consumo di carne e introdurre sempre più spesso nella nostra dieta nutrienti come cereali e legumi, alleati preziosi per il nostro benessere e più “sostenibili” per gli stessi motivi” continua l’esperto.
Piccoli gesti come fare sempre una lista della spesa e cercare di limitarsi a comprare solo quello di cui si ha davvero bisogno, sono già buone abitudini che possono cambiare di molto e in meglio l’impatto di un’alimentazione consapevole e responsabile non solo sui nostri consumi, sull’ambiente che ci circonda e soprattutto sulla nostra salute e benessere. “Un altro prezioso consiglio che do sempre a i miei pazienti: programmare il più possibile i pasti, cercando di anticipare alcune preparazioni o fare in modo di avere sempre qualcosa di pronto o da riscaldare facilmente. In questo modo, anche al termine di una lunga e stancante giornata di lavoro, non avremo la tentazione di ordinare cibo d’asporto o di mangiare in modo disordinato alimenti confezionati a portata di mano” conclude il Dott. Gaudio.