Alluvione Livorno, l’ex sindaco Nogarin condannato a 3 anni

La procura contestava a Nogarin l'inerzia della propria condotta la notte tra il 9 e il 10 settembre 2017 quando Livorno fu colpita da una devastante alluvione, che provocò morte e distruzione
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È stato condannato a 3 anni di reclusione l’ex sindaco di Livorno Filippo Nogarin per omicidio colposo plurimo aggravato nel processo per l’alluvione di Livorno del settembre 2017 in cui morirono 8 persone. Nogarin risultava unico imputato. La sentenza è arrivata oggi dopo che il giudice Ottavio Mosti si è ritirato in camera di consiglio. L’avvocato della difesa Sabrina Franzone, nell’udienza di oggi ha fatta l’arringa finale alla quale hanno poi replicato i pm e le parti civili. Il tribunale ha condannato poi Filippo Nogarin e in solido il Comune di Livorno come responsabile civile, al risarcimento dei danni da liquidarsi nella sede civile, e l’ex primo cittadino al pagamento di provvisionali per due milioni e 50mila euro complessivi a 15 parti civili. Ha invece rigettato la domanda di risarcimento del danno avanzata dal Comune di Livorno. Il pm aveva chiesto per Nogarin una condanna a 4 anni.

La difesa dell’ex sindaco, presente in aula al momento della lettura della sentenza, ha annunciato ricorso in appello. “Io sono convinta di quello che ho sostenuto nella nostra difesa ma il tribunale ha deciso diversamente. Ora vedremo la motivazione e faremo appello“, le parole di Sabrina Franzone, avvocato difensore dell’ex sindaco.

L’inchiesta che ha portato a processo Nogarin, primo sindaco M5S di Livorno eletto nel 2014, venne aperta il giorno dopo l’improvvisa ondata di maltempo che scaricò tra il 9 e il 10 settembre una quantità d’acqua incredibile su Livorno. La causa di morte e devastazione furono tre torrenti ‘tombati’: acqua, fango e detriti invasero di notte le case che si trovavano lungo i loro corsi e portarono via otto persone, tra le quali un bimbo di 4 anni, Filippo Ramacciotti, i suoi genitori e il nonno. Le indagini, inizialmente contro ignoti, portarono, nel gennaio 2018, al coinvolgimento di Nogarin: a rivelarlo fu lo stesso ex primo cittadino su Facebook. La procura contestava a Nogarin e all’ex comandante della Polizia municipale allora a capo della Protezione Civile comunale, Riccardo Pucciarelli, assolto dal gup in rito abbreviato, non la mancata previsione di quanto accadde ma in sostanza l’inerzia delle loro condotte quella notte, quando tra l’altro non fu lanciato alcun allarme alla popolazione.

Nogarin ha sempre rivendicato la correttezza della condotta tenuta la notte della tragedia che, sono le sue parole nella relazione di fine mandato nell’aprile 2019, “ha segnato me e la mia anima in modo indelebile”: “vedere otto persone perdere la vita in poche ore, nella propria città, quando tutti pensavamo di essere al sicuro, non è accettabile”. Il processo si era aperto il 12 maggio 2022.

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