L’abusivismo edilizio, la presenza di edifici fatiscenti e la viabilità inadeguata rappresentano le principali sfide che gli esperti devono affrontare in merito il rischio associato al bradisismo in Campania. Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha evidenziato l’importanza di un piano di controllo per l’edilizia privata, concentrandosi in particolare sugli edifici che avevano già problemi strutturali prima dei recenti terremoti. Tuttavia, come riporta Il Sole 24 Ore, una preoccupazione ancora maggiore riguarda gli edifici costruiti abusivamente, poiché questi sono sfuggiti a qualsiasi tipo di controllo e sono quindi considerati ancora più vulnerabili. L’abusivismo edilizio è una piaga che affligge la regione sin dagli anni ’80, coinvolgendo le aree più vulnerabili come Ischia, il Vesuviano e l’area flegrea, compresa Napoli Ovest.
Nella zona a maggior rischio bradisismo, sembra che addirittura il 20% delle abitazioni sia stato costruito in modo abusivo. Questa stima è stata fornita da Pasquale Miano, docente di progettazione architettonica presso l’Università Federico II. Come riporta Il Sole 24 Ore, Miano ha evidenziato che, però, “in altre zone di Italia il tasso di abusivismo è ben più alto. Dall’ultimo bradisismo, quello iniziato nel 1982 e durato fino al 1984, il territorio è stato posto sotto controllo. A Pozzuoli esiste un piano urbanistico approvato di circa 15 anni fa, così a Monte di Procida. Come in pochi altri Comuni della città metropolitana di Napoli“.
Le costruzioni abusive, e soprattutto quelle antiquate, sono più comuni nei quartieri del centro storico, in particolare nelle vicinanze dell’antico Rione Terra, nonché nell’area del porto, della Solfatara, di via Campana e nei quartieri di edilizia economica e popolare degli anni ’60. Inoltre, anche il quartiere di Agnano a Napoli sembra essere particolarmente colpito da questa problematica.