Clima, il Prof. Battaglia chiarisce “tutti gli errori di Papa Francesco” nell’ultima esortazione

Il Prof. Franco Battaglia, tra i massimi esperti in Italia di questioni climatiche e ambientali, mette in evidenza tutti gli errori scientifici contenuti nell'esortazione apostolica di Papa Francesco
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Nei giorni scorsi, a distanza di 8 anni dall’enciclica “Laudato sì”, Papa Francesco ha pubblicato una nuova esortazione apostolica – Laudate Deum – rivolta “a tutte le persone di buona volontà”. ”Con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura”, afferma il Pontefice nella sua esortazione apostolica, in cui parla di cambiamento climatico, emissioni di gas serra, influenza dell’attività umana ed esorta il mondo a reagire. Il Prof. Franco Battaglia, docente di chimica fisica all’Università di Modena, tra i massimi esperti in Italia di questioni climatiche e ambientali, ha messo in luce “gli errori di Francesco” dal punto di vista scientifico. “Né nell’enciclica Laudato si’ né nell’esortazione apostolica Laudate Deum, Francesco ha parlato ex cathedra, sicché il dogma dell’infallibilità papale non è intaccato dalla pletora di errori contenuti in entrambi gli interventi. Se avesse voluto proclamare un nuovo dogma e presentarlo come verità rivelata, il Pontefice avrebbe dovuto dichiararlo esplicitamente ai suoi fedeli, e poiché non lo ha fatto, il dogma di questo carisma papale è salvo, nonostante gli errori nei due interventi siano davvero numerosi”, afferma Battaglia, che ha messo in evidenza i seguenti errori contenuti nel Laudate Deum.

  • Sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente”.

“È evidente che il pianeta non soffre, se non altro perché è un oggetto inanimato e non può soffrire. Dal punto di vista del pianeta, le giornate soleggiate non sono né migliori né peggiori di quelle piovose”, inizia Battaglia. “Gli attributi “bello” del primo e “terribile” del secondo sono solo un antropomorfismo – che a volte estendiamo all’intero pianeta, fino al punto di dargli un’anima e chiamarlo Gaia. Ed è un antropomorfismo variabile, perché se le belle giornate di sole diventano troppe, allora le chiamiamo siccità. Né è stata una sineddoche la parola di Francesco, dove ha usato la parola “pianeta” invece di “umanità”: il contesto è troppo sfuggente perché lui possa permettersi ambiguità, e dicendo “pianeta” intendeva “pianeta””, sostiene l’esperto.

  • “Ogni volta che la temperatura globale aumenta di 0,5°C, aumentano anche l’intensità e la frequenza delle forti piogge in alcune zone, della grave siccità in altre, del caldo estremo in alcune regioni e delle forti nevicate in altre”.

“Ciò è palesemente falso”, dice Battaglia. “Verrebbe da chiedersi cosa accadrebbe ogni volta che la temperatura media globale diminuisse di 0,5°C: forse che qui diminuiscono l’intensità e la frequenza delle forti piogge e lì aumentano le siccità; o che qui aumenta il caldo e là il freddo? O che le temperature possano abbassarsi senza che succeda nulla? Ma se queste stravaganze fossero vere, allora dovrebbe esserci una ed una sola temperatura media globale ottimale. E qual è? Quello del 1850 d.C., verrebbe da dire. Ma perché quella? Cosa avrebbe il 1850 di speciale rispetto, ad esempio, al 1690, quando le temperature erano più basse di 2°C?”.

  • Ciò che stiamo vedendo ora è un’insolita accelerazione del riscaldamento. Negli ultimi 50 anni, la temperatura è aumentata a un ritmo senza precedenti, senza precedenti negli ultimi duemila anni”. E ancora: “non possiamo più dubitare che la ragione dell’insolita velocità di cambiamenti così pericolosi sia un fatto innegabile”.

“La cosa non è innegabile, anzi è semplicemente falsa”, risponde Battaglia. “Negli ultimi 50 anni, la temperatura è aumentata di 0,5°C, ma solo nei 30 anni dal 1690 al 1720 la temperatura è aumentata di 1,5°C: quindi non c’è nulla di “insolito”. Né è vera l’accelerazione, poiché nel periodo 1940-80 non si è verificato neppure un riscaldamento più lento ma, piuttosto, un raffreddamento (e negli anni ‘70 eravamo allarmati); e gli anni dal 2000 al 2014 furono anni di “pausa” climatica, cioè il riscaldamento si è fermato”, spiega l’esperto.

  • “Siccità e alluvioni hanno sostanzialmente la stessa origine: il riscaldamento globale”.

“L’origine delle circostanze sopra menzionate non può essere il riscaldamento globale: significherebbe che senza il riscaldamento globale non ci sarebbero, mentre ci sono sempre state: basta leggere la Bibbia. Del resto, dal punto di vista del pianeta si tratta di situazioni equivalenti, mentre dal punto di vista dell’umanità potrebbero non esserlo. Noi umani – sì! – vorremmo avere acqua, neve, sole, ombra, vento, giornate senza vento, a comando. Ma non possiamo comandare, né al pianeta né al Sole. Possiamo solo adattarci, ed è meglio farlo”, afferma Battaglia.

  • Le emissioni pro capite dei Paesi più ricchi sono molto più elevate di quelle dei più poveri. Un cambiamento diffuso nello stile di vita irresponsabile associato al modello occidentale avrebbe un impatto significativo”.

“La prima frase è vera, anche se, per essere precisi, il motivo per cui le persone benestanti sono ricche è proprio perché emettono più CO2. La seconda frase, invece, contiene un grave errore di aritmetica: se il problema è il cambiamento climatico a causa delle emissioni, ridurre quelle dei Paesi che emettono di più pro capite potrebbe non avere alcun effetto, se la popolazione totale di questi Paesi è una minoranza. E lo è. Ad esempio, le emissioni dell’UE sono solo l’8%, quindi anche azzerare le emissioni dell’UE molto ricca avrebbe un effetto pari a zero sul clima”, spiega Battaglia.

  • Non si può nascondere la coincidenza di questi fenomeni climatici globali con la crescita accelerata delle emissioni di gas serra”.

“Ci sono due errori qui. Innanzitutto, la correlazione tra due fatti non significa che uno sia causa dell’altro: in Europa, il calo dei tassi di natalità e la concomitante riduzione della popolazione di cicogne non significa che siano queste ultime a portare i bambini. In secondo luogo, la crescita delle emissioni non è sempre stata accompagnata da una crescita delle temperature: non è stato così nel 1940-80 e nel 2000-14”, precisa l’esperto.

  • La stragrande maggioranza degli studiosi del clima sostiene questa correlazione e solo una piccolissima percentuale di loro tenta di negare questa evidenza”.

“Ciò non costituisce un’argomentazione. Per sostenere che una congettura è vera, è necessario il consenso tra i fatti – non tra le persone. E Francesco non cita un fatto – neanche uno! – per sostenere la sua tesi. Del resto la frase è falsa: più di 1800 illustri studiosi (climatologi, geologi, fisici, ecc.) hanno firmato la Dichiarazione Mondiale sul Clima di Clintel“Non esiste un’emergenza climatica””, afferma Battaglia.

  • L’evoluzione delle temperature medie superficiali non può essere spiegata senza l’effetto dell’aumento dei gas serra”.

“Questo non è vero: Santità, come spiega l’evoluzione delle temperature passate?”, chiede l’esperto.

  • Gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (COP28). È un Paese che ha investito molto nelle energie rinnovabili. Non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica”.

“La verità è che le energie rinnovabili contribuiscono per l’1% all’energia del Paese, l’energia nucleare per il 4% e i combustibili fossili per il 95%. Sperare che, dopo 27 COP fallite, la prossima COP28 che si terrà negli Emirati Arabi Uniti abbia successo, mi sembra una grande scommessa. Scommetto sul fallimento, anche perché già nell’anno della COP6 avevo scommesso pubblicamente – e ho vinto la scommessa – sul fallimento di tutte le COP successive”, dice Battaglia.

Nel corso della sua Esortazione, Papa Francesco si rende conto che tutto è destinato a crollare come un castello di carte, ed è infatti costretto a concludere che: “evitare un aumento di un decimo di grado della temperatura globale potrebbe già essere sufficiente per risparmiare la sofferenza a tante persone”. Strano che non gli venga il dubbio che un’umanità esposta a variazioni di temperatura che nello stesso luogo possono essere, nell’arco di uno stesso anno, di diverse decine di gradi e tra i Poli e l’Equatore sono di 100°C, possa trarre qualche beneficio da controllare le temperature “al decimo di grado”. Allo stesso modo, è strano che non gli venga il dubbio che forse lanciarsi in questo controllo insano e improbabile possa essere, invece, causa di vera sofferenza per molte persone”, conclude il Prof. Battaglia.

Franco Battaglia, laurea in Chimica in Italia e Ph.D. in Chimica Fisica negli USA, nel 1987 è diventato professore di Chimica Teorica. Ha svolto ricerca in questo campo in Germania, al Max Planck Institut (Gottingen), negli USA, all’University of Rochester (Rochester, NY), alla State University of New York at Buffa lo (Buffalo, NY) e alla Columbia University (New York, NY) e in Italia nelle università di Roma (Tor Vergata e Roma Tre), della Basilicata, e di Modena. Nel 2001–02 è stato Coordinatore del Comitato Scientifico dell’Agenzia Nazionale Protezione Ambiente (Anpa). È stato collaboratore del Giornale dal 1999 al 2021. Dal 2021 lo è de La Verità. È il portavoce di Clintel-Italia.

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