Sulla rivista del 24 ottobre di MeteoWeb è riportato un articolo pubblicato sulla rivista Nature Climate Change riguardante lo scioglimento della calotta glaciale dell’Antartide a causa del riscaldamento globale; si prevede un innalzamento del livello del mare fino a 5 metri con ovvie difficoltà delle città costiere. Come è possibile che tali catastrofisti non conoscono la storia geologica del nostro Pianeta? In particolare è noto e documentato che 20 mila anni fa il livello del mare Adriatico era 140 metri più basso dell’attuale. Il Po sfociava davanti a Pescara. Tra 20 e dieci mila anni fa il livello del mare è risalito di 100 metri, per poi recuperare gli ultimi 40 metri tra dieci mila e 45 mila anni fa, successivamente il livello del mare è rimasto circa invariato. Ebbene, il maggior tasso di risalita, tra 20 e 10 mila anni si è avuto in pieno periodo freddo che ha anticipato la fase calda dell’Olocene che ancora stiamo vivendo (Blanc 1942, Vai e Cantelli 2004).
È quindi evidente che il livello del mare non è determinato dal riscaldamento globale ma dipende da altri fattori. In particolare è da prendere in seria considerazione l’attività della tettonica a zolle che determina la morfologia superficiale del nostro Pianeta e probabilmente anche quella subacquea con condizionamenti sul livello dei mari. In particolare quando due placche si scontrano, la più pesante sottoscorre all”altra con formazione delle fosse oceaniche profonde diversi migliaia di metri. Esistono 40 mila km di fosse oceaniche, cui si associano, come noto, fenomeni vulcanici. È probabile che questi 40 mila km oltre a condizionare la morfologia sottomarina hanno anche influenza sul livello del mare. Ma questo non è mai preso in considerazione dai profeti di sventura che attribuiscono all’attività dell’Uomo la causa del riscaldamento globale e anche della variazione del livello marino.
Uberto Crescenti
Professore Emerito di Geologia Applicata, Università G. d’Annunzio Chieti Pescara