L’emicrania è la forma di mal di testa più comune. Si presenta con un dolore acuto o pulsante che solitamente inizia nella parte anteriore o su un lato della testa, può durare poche ore o persino giorni, con sintomi variabili da soggetto a soggetto, che possono essere in molti casi insopportabili: dolore pulsante, nausea, vomito, sensibilità alla luce e ai suoni. Si stima che in Italia 8 milioni di persone ne soffrano, in maniera episodica oppure ricorrente e circa il 10-12% della popolazione in generale ha un attacco di emicrania almeno una volta nella vita. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la considera come la seconda patologia più disabilitante per il genere umano e la terza più frequente. Per quanto uno stile di vita sano, delle buone abitudini, e una terapia farmacologica possono aiutare, molto spesso nei casi più gravi non sono sufficienti. Ed è qui che scende in campo con efficacia la chirurgia, che può rappresentare la soluzione definitiva al problema.
“Esiste una correlazione tra gli attacchi di cefalea e l’irritazione delle diramazioni del nervo trigemino che attraversano l’arcata sopraccigliare. La contrazione del muscolo corrugatore, in pratica, irrita il trigemino, istaurando un circolo vizioso che si traduce poi nell’attacco di emicrania,” afferma il dott. Alessandro Gualdi, chirurgo plastico di Milano specializzato in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica del volto, Consulente di Chirurgia Plastica all’IRCCS San Raffaele di Milano, e Direttore Sanitario e Fondatore del Milano Face Institute, prima e unica struttura medica specializzata nella cura totale del viso.
Sostenitore da sempre della Naturally Italian Beauty, il metodo Gualdi è orientato a preservare sempre la naturalezza e, grazie alle tecniche più avanzate della chirurgia, non interviene solo per rispondere a un mero vezzo estetico ma per eliminare ed attenuare malformazioni, inestetismi del volto e patologie, quando queste creano senso di inadeguatezza e malessere.
Il dott. Gualdi, infatti, è uno dei pochi in Italia ad eseguire trattamenti chirurgici per l’emicrania, riservati a quei casi particolari nei quali non si ha giovamento dalla terapia farmacologica o in cui non se ne sopportano gli effetti collaterali, protocollo consolidato e documentato dalla letteratura scientifica.
L’utilizzo della tossina botulinica
Si parte dall’uso della tossina botulinica che mima gli effetti della chirurgia dando informazioni sulle aree da trattare. Gli studi più recenti hanno accertato che l’emicrania si scatena come reazione all’irritazione dei nervi che attraversano i muscoli del cranio. Il trigemino, il nervo che porta al cervello le informazioni percepite a livello del volto, passa il segnale di irritazione al cervello che reagisce coinvolgendo le meningi, che a loro volta si irritano innescando l’attacco di emicranico che interessa la zona dell’occhio. Nel caso di cefalee che partono dalla zona temporale o occipitale, cambiano i muscoli e le terminazioni nervose coinvolte ma il meccanismo è lo stesso. Fermando quindi il muscolo corrugatore, si può fermare il mal di testa. Ed è qui che entra in scena il botulino che, iniettato localmente addormenta il muscolo corrugatore.
Già con l’utilizzo della tossina botulinica la maggior parte dei pazienti ha un beneficio immediato, con la sparizione o la drastica riduzione degli attacchi di emicrania, con il rinnovo delle iniezioni ogni 3 o 4 mesi. Ma, qualora nemmeno questo fosse sufficiente, il passo successivo per coloro a cui non basta ripetere le iniezioni periodiche di tossina botulinica e che necessitano di un trattamento definitivo per l’emicrania, è quello di pianificare adeguatamente un intervento di microchirurgia.
Il trattamento chirurgico
Si possono trattare più punti dolorosi dell’emicrania con lo stesso metodo. La terapia chirurgica consiste infatti nel ridurre la pressione dovuta alla contrazione muscolare su una delle diramazioni del nervo trigemino. A livello pratico, viene inciso il muscolo corrugatore del sopracciglio con un’operazione mini-invasiva, fatta in endoscopia e anestesia locale. Si effettua solo una piccola incisione nel capillizio e i segni dell’incisione spariscono dopo poco tempo. Questa piccola operazione permette di evitare l’irritazione del nervo nell’area trigger sopracciliare responsabile dell’emicrania. Circa il 35% dei pazienti, dopo essersi sottoposti all’intervento chirurgico, non ha lamentato disturbi ad un anno dall’operazione. Per un altro 55% si è dimezzata la frequenza e l’intensità degli attacchi.
Si perde la capacità di muovere le sopracciglia? “Non si perde tutta la mobilità del sopracciglio, ma solo la possibilità di corrugare. Per questo è comunque un intervento che deve essere preso in considerazione solo quando il mal di testa è invalidante e le terapie farmacologiche non sono sufficienti a garantire una vita accettabile. In questi casi è sicuramente una soluzione che dà immediato sollievo e non c’è niente di più bello per chi vive a intermittenza tra un mal di testa e l’altro,” conclude il dott. Gualdi.