L’arcobaleno è un fenomeno ottico straordinario che affascina per la sua bellezza e complessità. Si verifica quando la luce solare si disperde nelle gocce d’acqua nell’atmosfera, creando uno spettro di colori. L’arcobaleno è composto da 7 colori principali: rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e viola. La sua forma curva e la varietà di sfumature cromatiche catturano l’immaginazione umana da secoli. Questo meraviglioso evento naturale incanta per la sua fugacità e per la sensazione di meraviglia e magia che ispira, creando un connubio unico tra scienza e poesia nella percezione umana.
Che cos’è l’arcobaleno
L’arcobaleno è un fenomeno ottico causato dalla dispersione della luce solare quando questa attraversa le gocce d’acqua sospese nell’atmosfera. La luce solare, composta da un ampio spettro di lunghezze d’onda, viene separata in vari colori a causa della rifrazione e della riflessione all’interno delle gocce d’acqua.
Il processo inizia con la rifrazione, che fa sì che la luce si pieghi mentre entra nella goccia d’acqua. Questa piegatura è diversa per ciascuna lunghezza d’onda della luce, separando così i vari colori. Successivamente, avviene la riflessione interna totale all’interno della goccia, facendo sì che la luce rimbalzi all’interno e si separi ulteriormente. Infine, la luce emerge dalla goccia in varie direzioni, creando una banda circolare di colori che spazia dal rosso all’indaco, con il rosso all’esterno e l’indaco all’interno. Questo spettro di colori costituisce l’arcobaleno. La luce che vediamo è composta da migliaia di gocce d’acqua che riflettono e rifrangono la luce solare, creando un’arcata colorata nel cielo.
Come si forma l’arcobaleno
Come si formano gli arcobaleni? E’ un processo complesso che richiede condizioni atmosferiche specifiche e segue principi ottici. Ecco quali sono le condizioni necessarie per la sua formazione:
- Luce solare: l’arcobaleno inizia con la luce solare, che deve essere presente. La luce solare è una miscela di onde elettromagnetiche di diverse lunghezze d’onda, che rappresentano colori diversi;
- Gocce d’acqua: per la formazione dell’arcobaleno, ci devono essere gocce d’acqua sospese nell’atmosfera. Queste gocce devono essere abbastanza piccole (di solito tra 0,05 e 0,5 millimetri di diametro) perché la luce possa interagire con esse in modo significativo;
- Dispersione della luce: quando la luce solare passa attraverso una goccia d’acqua, essa subisce dispersione, ovvero viene piegata o deviata in base alla sua lunghezza d’onda. Questo fenomeno è responsabile della separazione dei colori;
- Rifrazione: dopo la dispersione, la luce si piega mentre entra nella goccia d’acqua, cambiando direzione a causa della differenza nell’indice di rifrazione tra l’aria e l’acqua;
- Riflessione interna totale: all’interno della goccia, la luce subisce riflessioni multiple dalle pareti interne, causando ulteriori deviazioni. Questo processo crea una separazione completa dei colori;
- Riflessione e uscita: alla fine, la luce riflessa dall’interno della goccia emerge, continuando a separare i colori. La luce è riflessa all’interno della goccia e quindi riflessa di nuovo all’uscita;
- Dispersione angolare: la luce uscente è deviata a diverse angolazioni, ma solo la luce che esce a un angolo specifico rispetto alla posizione del Sole è visibile per un osservatore a terra. Questo angolo è di circa 42 gradi rispetto alla direzione della luce solare;
- Arcobaleno primario e secondario: Questo processo di dispersione, rifrazione e riflessione interna totale produce l’arcobaleno primario con i colori nell’ordine rosso, arancione, giallo, verde, azzurro, indaco e viola. Un’arcobaleno secondario, più esterno e più debole, si forma attraverso una doppia riflessione interna totale, causando una sequenza di colori invertita.
In sintesi, l’arcobaleno si forma quando la luce solare attraversa gocce d’acqua sospese nell’atmosfera, subisce dispersione, rifrazione, riflessione interna totale e emerge come una serie di colori separati. Le condizioni atmosferiche ideali includono la presenza di gocce d’acqua, una giusta angolazione rispetto al sole e una dispersione efficiente della luce.
Quanti tipi di arcobaleno esistono?
Esistono diversi tipi di arcobaleno, ognuno con caratteristiche uniche e causato da fenomeni ottici leggermente diversi. I principali tipi di arcobaleno includono:
- Arcobaleno primario: è il tipo di arcobaleno più comune e familiare. Si forma attraverso il processo di dispersione, rifrazione e riflessione interna totale nelle gocce d’acqua nell’atmosfera. L’arcobaleno primario ha una sequenza di colori che va dal rosso all’indaco;
- Arcobaleno secondario: è più debole e appare esternamente all’arcobaleno primario. Si forma attraverso una doppia riflessione interna totale all’interno delle gocce d’acqua, causando una sequenza di colori invertita rispetto all’arcobaleno primario. E’ più sfumato e meno brillante;
- Arcobaleno da neve: questo tipo si forma quando la luce solare viene rifratta e riflessa all’interno dei cristalli di neve nell’atmosfera. L’arcobaleno da neve è spesso più luminoso e ha colori più intensi rispetto all’arcobaleno tradizionale;
- Arcobaleno lunare: è un arcobaleno notturno, causato dalla luce della luna che attraversa le gocce d’acqua o i cristalli di ghiaccio nell’aria. È più debole e meno comune rispetto all’arcobaleno solare;
- Arcobaleno circolare: cli arcobaleni circolari sono rari e si verificano quando l’osservatore si trova in una posizione elevata sopra le gocce d’acqua, come su un aereo. Questo arcobaleno appare come un cerchio completo, con il centro esattamente sopra il punto antisolare;
- Arcobaleno a doppio ponte: a volte, si possono osservare due arcobaleni primari sovrapposti, chiamati “arcobaleni a doppio ponte”. Il secondo arcobaleno è più debole e si forma da una riflessione aggiuntiva all’interno delle gocce d’acqua;
- Arcobaleno rosso: gli arcobaleni rossi sono molto rari e si verificano quando la dispersione della luce solare è tale da mostrare principalmente il colore rosso. Questi arcobaleni appaiono in un tono di rosso profondo ed intenso.
Ognuno di questi tipi di arcobaleno è il risultato di specifiche condizioni atmosferiche e di dispersione della luce, creando effetti visivi affascinanti e spesso stupefacenti.
Stagioni e clima
Gli arcobaleni possono variare leggermente con le stagioni e in diversi climi a causa delle condizioni atmosferiche, dell’angolo del sole e della dimensione delle gocce d’acqua nell’aria. Ecco come possono cambiare:
Stagioni
- In estate, quando l’umidità atmosferica è spesso più elevata, è più probabile osservare arcobaleni a causa della presenza di più gocce d’acqua nell’aria;
- Durante l’inverno, l’aria può essere più secca e le gocce d’acqua possono essere più piccole, il che potrebbe influire sulla luminosità dell’arcobaleno.
Clima
- In climi tropicali, dove l’umidità atmosferica è costantemente elevata, è più probabile vedere arcobaleni frequentemente e con colori più vivaci;
- In climi desertici o molto secchi, gli arcobaleni possono essere più rari a causa della mancanza di gocce d’acqua nell’aria.
Latitudine
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- Alle alte latitudini, come in Alaska o in Scandinavia, l’angolo del Sole rispetto all’orizzonte è più basso, il che può influenzare la formazione dell’arcobaleno;
- Alle basse latitudini, vicino all’equatore, l’angolo del Sole è più alto, aumentando le possibilità di osservare arcobaleni.
Dimensione delle gocce d’acqua
- La dimensione delle gocce d’acqua nell’aria può variare in base al clima e alle condizioni meteorologiche. Gocce più grandi possono produrre arcobaleni più luminosi e colori più intensi.
Altitudine
- L’altitudine a cui ci si trova può influenzare la visibilità degli arcobaleni. Ad altitudini maggiori, l’aria può essere più chiara, consentendo una migliore osservazione degli arcobaleni.
Posizione geografica
- La posizione geografica e la vicinanza a corpi d’acqua, come mari o laghi, possono influire sulla formazione degli arcobaleni. La riflessione dell’acqua può contribuire alla presenza di gocce d’acqua nell’aria.
In generale, la formazione dell’arcobaleno segue i principi ottici di dispersione, rifrazione e riflessione interna totale, ma le condizioni atmosferiche locali influiscono sulla visibilità e sull’intensità degli arcobaleni. Pertanto, il modo in cui gli arcobaleni cambiano con le stagioni e in diversi climi può essere sottile ma notevole.