Cos’è l’igrometro, lo strumento che misura l’umidità

Tutto quello che c'è da sapere sullo strumento essenziale per misurare l'umidità. Info su funzionamento e utilizzo
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L’igrometro è uno strumento utilizzato per misurare il livello di umidità nell’aria o in materiali come suolo e legno. La sua importanza risiede in diversi contesti. Nell’ambito meteorologico, l’igrometro contribuisce alle previsioni, influenzando eventi come piogge e tempeste. Nei settori agricolo e forestale, aiuta a gestire colture e prevenire danni da siccità o eccesso di umidità. Nell’industria, controlla la produzione di beni sensibili all’umidità, come cibo e farmaci. Inoltre, il comfort e la salute umana dipendono dall’umidità ambientale, rendendo l’igrometro essenziale per creare condizioni abitabili e sicure negli spazi interni.

Come si chiama lo strumento usato per misurare l’umidità

Lo strumento utilizzato per misurare l’umidità nell’aria è comunemente chiamato “igrometro“. La parola “igrometro” deriva dal greco antico, dove “hygros” significa “umido” e “metron” significa “misura”. Quindi, in termini semplici, “igrometro” significa “misuratore di umidità“. Gli igrometri sono dispositivi utilizzati per rilevare il contenuto di vapore acqueo nell’aria o in un altro ambiente e sono utilizzati in molte applicazioni, tra cui il controllo dell’umidità in ambienti interni, la meteorologia e la ricerca scientifica.

Cos’è l’igrometro

Un igrometro è un rilevatore dell’umidità nell’aria o in un altro ambiente. Consiste in un dispositivo di misurazione progettato per fornire una lettura quantitativa dell’umidità relativa o del contenuto di vapore acqueo presente nell’aria o in un determinato luogo. Gli igrometri possono avere diverse forme e design, ma la loro funzione principale è quella di fornire una misura dell’umidità ambientale.

Una storia affascinante

L’igrometro ha una storia affascinante. Nel 1450, Leonardo da Vinci progettò uno dei primi igrometri noti, basato sul cambio di peso di una sfera di spugna esposta all’umidità. Nel 1664, il fisico italiano Francesco Maria Grimaldi sviluppò un igrometro a capelli umani, dove il capello si allungava o accorciava in risposta all’umidità. Nel 1783, lo svizzero Horace Bénédict de Saussure migliorò l’igrometro utilizzando capelli animali o seta, rendendolo più preciso. Questi progressi hanno contribuito all’evoluzione degli igrometri moderni e alla loro applicazione in meteorologia, scienze e industria.

Come funziona

Un igrometro è un dispositivo che misura l’umidità nell’aria o in un ambiente specifico. Esistono diversi tipi di igrometri, ognuno dei quali utilizza principi di misurazione diversi. Uno dei tipi più comuni è quello a capillare. Ecco come funziona:

  • Capillare: un igrometro a capillare è costituito da un piccolo tubo cavo o da una fibra capillare che è permeabile all’umidità. All’interno del capillare, di solito c’è una sostanza chimica sensibile all’umidità, come il cloruro di litio. Quando l’aria circostante è umida, la sostanza nel capillare assorbirà l’umidità, causando un cambiamento nelle dimensioni o nella conducibilità elettrica del capillare stesso;
  • Cambiamenti dimensionali o elettrici: quando l’umidità aumenta, il materiale sensibile nel capillare assorbirà l’acqua e si espanderà, o il suo comportamento elettrico cambierà. Questi cambiamenti sono correlati all’umidità dell’aria circostante. L’espansione o la variazione elettrica può essere misurata tramite un sistema di rilevazione, come un indicatore o un sensore;
  • Calibrazione: per ottenere una misura accurata, l’igrometro deve essere calibrato. Ciò significa che deve essere esposto a condizioni di umidità note o controllate per stabilire una relazione tra le letture dell’igrometro e l’umidità effettiva. La calibrazione è un passaggio importante per garantire la precisione delle misurazioni;
  • Lettura dell’umidità: una volta calibrato, l’igrometro può essere utilizzato per misurare l’umidità dell’aria circostante. La variazione delle dimensioni o delle proprietà elettriche del materiale sensibile nel capillare è tradotta in una lettura numerica o un indicatore analogico che rappresenta l’umidità relativa in percentuale.

È importante notare che ci sono anche altri tipi di igrometri, come quelli a resistenza, ma il principio di base è sempre quello di misurare i cambiamenti fisici o elettrici correlati all’umidità per determinare l’umidità relativa dell’ambiente.

Tanti tipi di igrometro

Ci sono diversi tipi di igrometro, ognuno basato su principi di misurazione diversi. Ecco un elenco delle tipologie più comuni:

  • Igrometro a capillare: come descritto in precedenza, utilizza un materiale sensibile all’umidità all’interno di un capillare per misurare le variazioni dimensionali o elettriche causate dall’umidità;
  • Igrometro a capelli umani: questo tipo di igrometro utilizza i capelli umani o altre fibre umane come elemento sensibile. Le variazioni nella lunghezza o tensione dei capelli dovute all’umidità vengono misurate per determinare l’umidità relativa;
  • Igrometro a resistenza: sfruttano la variazione della resistenza elettrica di materiali sensibili all’umidità, come sali di litio o polimeri, per misurare l’umidità;
  • Igrometro a film sottile: questo tipo utilizza un film sottile che assorbe l’umidità e cambia le sue proprietà ottiche o elettriche in base all’umidità presente. Queste variazioni sono misurate per calcolare l’umidità relativa;
  • Igrometro a condensazione: questo igrometro raffredda una superficie riflettente fino a quando inizia a formarsi la condensa. La temperatura a cui si verifica la condensazione è correlata all’umidità relativa;
  • Igrometro psicrometrico: questo strumento misura l’umidità utilizzando la differenza tra la temperatura di un bulbo asciutto e un bulbo umido all’interno di un flusso d’aria. La differenza tra le temperature è indicativa dell’umidità relativa;
  • Igrometro elettrico: questo tipo di igrometro misura la costante dielettrica di un materiale sensibile all’umidità e la utilizza per calcolare l’umidità relativa;
  • Igrometro a gravimetro: misura le variazioni di peso di un campione di materiale sensibile all’umidità quando assorbe o rilascia l’umidità. Questa variazione di peso è correlata all’umidità relativa;
  • Igrometro ottico: utilizza l’assorbimento o la rifrazione della luce attraverso un materiale sensibile all’umidità per determinare l’umidità relativa;
  • Igrometro radioattivo: utilizza una sorgente di raggi gamma per misurare le interazioni tra i raggi e l’acqua nell’aria, fornendo una misura dell’umidità.

Ogni tipo di igrometro ha le proprie applicazioni e vantaggi, a seconda delle esigenze specifiche di misurazione e dell’ambiente in cui deve essere utilizzato.

Con cosa si misura l’umidità, metodi alternativi

L’umidità può essere misurata utilizzando diversi metodi alternativi oltre agli igrometri:

  • Psicrometria: è un metodo che coinvolge l’uso di due termometri – uno a bulbo asciutto e uno a bulbo umido. La differenza tra le temperature registrate dai due termometri è utilizzata per calcolare l’umidità relativa dell’aria. Questo metodo è spesso utilizzato in applicazioni HVAC e di condizionamento dell’aria;
  • Gravimetria: è un metodo che misura l’umidità attraverso la pesatura di un campione prima e dopo l’essiccazione. La differenza di peso è correlata all’umidità presente nel campione;
  • Titolazione: è un processo chimico che coinvolge la misurazione dell’umidità mediante la reazione di una sostanza chimica con l’acqua. Questo metodo è spesso utilizzato in laboratori chimici;
  • Spettroscopia nel vicino infrarosso: la spettroscopia NIR sfrutta la capacità dell’acqua di assorbire la radiazione nel vicino infrarosso. Misurando l’assorbimento della luce NIR da parte di un campione, è possibile determinare la concentrazione di acqua presente;
  • Metodi di umidità a microonde: questi strumenti utilizzano onde elettromagnetiche a microonde per misurare l’umidità in un campione. La quantità di umidità influisce sull’assorbimento delle microonde;
  • Sensore di umidità capacitivo: questi sensori utilizzano una variazione nella capacità elettrica di un condensatore causata dall’umidità. La quantità di umidità è proporzionale alla variazione di capacità;
  • Spettrometria di massa: questa tecnica può essere utilizzata per analizzare il contenuto di vapore acqueo nell’aria misurando la massa delle particelle di acqua nell’aria. È spesso utilizzata in studi scientifici e di ricerca;
  • Sensore di conducibilità elettrica: questi sensori rilevano l’umidità misurando la conducibilità elettrica di un campione. L’umidità influisce sulla conducibilità elettrica del materiale;
  • Sensore di umidità ottico: questi sensori misurano l’umidità utilizzando la rifrazione o l’assorbimento della luce attraverso un campione. La quantità di umidità è correlata ai cambiamenti ottici.

Ogni metodo ha le sue specifiche applicazioni e vantaggi a seconda delle esigenze di misurazione e dell’ambiente in cui verrà utilizzato. La scelta del metodo dipende dalla precisione richiesta e dal tipo di materiale o ambiente da testare.

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