Tommaso Triberti, sindaco di Marradi (Firenze), ha parlato in Consiglio regionale davanti alla commissione per la tutela, la valorizzazione delle aree interne, delle conseguenze dell’alluvione di maggio e del terremoto del 18 settembre, per il quale oggi la Regione Emilia Romagna ha chiesto lo stato di emergenza. Dopo il terremoto, “40 edifici” sono “inagibili” e “una trentina di persone” sono state “evacuate dalle proprie abitazioni“, spiega Triberti.
Il terremoto ha colpito duramente anche la confinante Palazzuolo sul Senio: “ci troviamo di fronte a problematiche molto importanti per l’oratorio, la chiesa, le cripte – spiega il sindaco Gian Piero Moschetti -. La chiesa ha subito un danno importante al loggiato davanti al sagrato; sembra ci siano problemi anche per il vecchio teatro della Misericordia, stiamo valutando adesso. Anche l’edificio più antico, la cripta romanica, sembra aver avuto dei problemi. Poi c’è la stabilità di due ponti, uno risalente al Medioevo, da valutare”.
Nel comune di Londa, dice il sindaco Tommaso Cuoretti, “il fenomeno più importante è stata l’alluvione“. Il terremoto ha colpito meno duramente: “non ci sono edifici inagibili. Stiamo lavorando alla riapertura della strada che isola circa duecento persone. Abbiamo chiesto i finanziamenti limitati a somme urgenze. Via via che passano i giorni, emergono altre problematicità: l’alluvione ha raso al suolo la produzione delle pesche, che quest’anno non ci sarà”.
Oltre ai problemi del terremoto e dell’alluvione, un’altra grana sta colpendo la zona. “Il nostro castagneto è sparito, ma ora il problema si sta estendendo: i castagni non sono produttivi, stanno seccando”, ha detto il sindaco di Marradi. Un problema che, unito alla precarietà dei collegamenti, “mette a serio rischio la sagra delle castagne, il momento più importante da un punto di vista economico per le aziende e le imprese di questo territorio“. Se questo accadrà, “l’indotto verrà messo in ginocchio”.