Lanciati da Cape Canaveral i primi due prototipi dei satelliti della costellazione Kuiper di Amazon. I due dimostratori KuiperSat-1 e KuiperSat-2 sono partiti a bordo del razzo Atlas 5 della United Launch Alliance (ULA) e rimarranno in orbita a 500 chilometri di altezza per circa un anno, fornendo informazioni preziose per lo sviluppo degli altri satelliti della costellazione. Il test di oggi cercherà di stabilire un contatto con le sonde dalla Terra, di dispiegare i loro pannelli solari e di confermare che tutti gli strumenti funzionano correttamente e alle temperature desiderate. I due prototipi saranno rimossi dall’orbita e disintegrati nell’atmosfera terrestre al termine della missione di prova. La costellazione Kuiper per la connessione Intenet a banda larga sarà composta da oltre 3.200 satelliti che Amazon intende dispiegare nei prossimi sei anni per sfidare concorrenti come Starlink di Elon Musk.
“Abbiamo effettuato test approfonditi qui nel nostro laboratorio e abbiamo molta fiducia nella nostra progettazione dei satelliti, ma non c’è alcun modo di sostituire i test in orbita“, aveva affermato nei giorni scorsi Rajeev Badyal, vicepresidente della parte tecnologica del progetto Kuiper. “Questa è la prima volta che Amazon mette i satelliti nello spazio e impareremo moltissimo indipendentemente da come si svolgerà la missione”. Al momento, molti dettagli del progetto Kuiper rimangono avvolti nel mistero. Prima del lancio la società non ha rivelato le specifiche di base, come le dimensioni dei satelliti, né ha pubblicato foto o rendering.
Amazon ha dichiarato di aver effettuato un investimento iniziale di 10 miliardi di dollari per il progetto Kuiper, che farà concorrenza alle costellazioni OneWeb e Starlink. L’obiettivo è lanciare i primi satelliti operativi nel 2024 per arrivare alla fase di beta testing con i primi clienti commerciali entro la fine dell’anno. Secondo i piani di Amazon, il 50% dei satelliti della costellazione dovrebbe essere operativo in orbita entro il 30 luglio 2026, mentre il dispiegamento dell’intera flotta dovrebbe concludersi entro luglio 2029. Per rispettare questa tabella di marcia, Amazon ha già prenotato lanci da Arianespace, Blue Origin e ULA.
Le costellazioni di satelliti
SpaceX di Musk ha lanciato nel 2019 il primo lotto dei suoi oltre 3.700 satelliti Starlink operativi ed è di gran lunga il principale operatore. OneWeb, con sede a Londra, è un altro dei primi operatori del settore emergente. Questi servizi sono progettati per fornire l’accesso a Internet anche alle aree più remote e poco servite del mondo, comprese le zone di guerra o le aree colpite da disastri. Data l’importanza strategica della tecnologia, anche i governi sono desiderosi di unirsi alla corsa al settore. La Cina ha in programma di lanciare 13.000 satelliti nell’ambito della sua costellazione GuoWang, mentre la canadese Telesat ne aggiungerà 300 e la start-up tedesca Rivada ne sta puntando 600. A questi si aggiungeranno il progetto Iris dell’Unione Europea – 170 satelliti – e i 300-500 satelliti che l’Agenzia per lo sviluppo spaziale dell’esercito statunitense intende lanciare.