Meteoriti, a Federica Spoto e Diego Turrini il Premio Farinella

Premio Paolo Farinella 2023 assegnato a Spoto e Turrini per i loro eccezionali contributi al campo From superbolides to meteorites: physics and dynamics of small planetary impactors
MeteoWeb

Assegnato congiuntamente a Federica Spoto, del Minor Planet Centre di Cambridge (Massachusetts, USA), e a Diego Turrini, dell’Istituto nazionale di astrofisica – Osservatorio astrofisico di Torino il Premio Paolo Farinella 2023 per i loro eccezionali contributi al campo From superbolides to meteorites: physics and dynamics of small planetary impactors. La cerimonia di premiazione si è svolta oggi durante il 55esimo meeting annuale della Division for Planetary Sciences dell’American Astronomical Society, in corso a San Antonio (Texas, Usa) congiuntamente allo Europlanet Science Congress (Epsc). Lo segnala l’INAF.

Il Premio Paolo Farinella 

Il Premio è stato istituito nel 2010 per onorare la memoria dello scienziato italiano Paolo Farinella (1953-2000) e viene assegnato agni anno a un ricercatore di spicco di età non superiore ai 47 anni  – l’età dello scienziato al momento della sua scomparsa – che abbia raggiunto risultati importanti in uno degli ambiti di ricerca del professor Farinella, che spaziano dalle scienze planetarie alla geodesia spaziale, alla fisica fondamentale, alla divulgazione scientifica, alla sicurezza nello spazio, al controllo degli armamenti e al disarmo. Ogni edizione del premio – sostenuto dalla Europlanet Society – si concentra su un’area di ricerca diversa. Nel 2023 il tema è stato scelto per evidenziare i recenti progressi nelle conoscenze sulle popolazioni di oggetti near-Earth (Neo) di piccole dimensioni.

Il lavoro di Diego Turrini ha offerto intuizioni profonde sui processi collisionali che si verificano all’inizio della storia dei sistemi planetari”, dice a nome della Commissione del Premio Ettore Perozzisenior scientist presso la Direzione scientifica dell’Agenzia spaziale italiana (ASI) e Presidente del Comitato Paolo Farinella 2023, “mentre Federica Spoto ha aperto la strada per identificare rapidamente e calcolare in modo affidabile l’orbita di impattatori imminenti diretti verso la Terra. L’inizio e la fine, dunque, del lungo viaggio delle meteoriti“.

Federica Spoto

Sono stata onorata di sapere di aver ricevuto il premio Farinella”, dice Federica Spoto, “non solo perché è un grande riconoscimento da un punto di vista professionale, ma anche perché, anche se non ho mai conosciuto Paolo, ho avuto il privilegio e l’onore di lavorare con persone vicine a lui (primo fra tutti Andrea Milani) che ne hanno sempre parlato come di uno scienziato fenomenale e una persona splendida. L’idea che il mio nome sia anche soltanto vicino a quello di Paolo Farinella mi riempie di gioia”.

Federica Spoto ha conseguito i suoi titoli accademici in meccanica celeste al Dipartimento di matematica dell’Università di Pisa. Si è poi trasferita in Francia come ricercatrice postdoc all’Observatoire de la Côte d’Azur e all’Institut de Mécanique Céleste et de Calcul des Éphémérides di Parigi. Nel febbraio 2020 è entrata a far parte del Minor Planet Centre dell’Unione astronomica internazionale, dove ricopre oggi il ruolo di project scientist.

Diego Turrini

Scientificamente, sono onorato dell’importanza riconosciuta ai risultati dei miei studi e del fatto di aver potuto portare avanti la lunga tradizione italiana, di cui Paolo Farinella è stato uno degli esponenti più influenti, nello studio dei corpi minori e del ruolo dei loro impatti nella formazione ed evoluzione del Sistema solare”, dice Diego Turrini. Tutti i dipartimenti e gli istituti che mi hanno ospitato dal dottorato in poi hanno scritto capitoli importanti della storia di questi campi di studio e vedere il mio lavoro venire considerato allo stesso livello è sicuramente motivo di grande orgoglio professionale”.

Diego Turrini ha conseguito la laurea magistrale in fisica all’Università di Milano Bicocca e il dottorato di ricerca in scienze e tecnologie spaziali al Cisas “Giuseppe Colombo” dell’Università di Padova. Si è poi trasferito all’Inaf di Roma come postdoc e attualmente è ricercatore all’Inaf di Torino.

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