Due cosmonauti che hanno effettuato una passeggiata spaziale fuori dalla Stazione Spaziale Internazionale ieri hanno visto da vicino una perdita di liquido refrigerante che era stata osservata per la prima volta fuoriuscire da un radiatore esterno all’inizio di questo mese. Oleg Kononenko si è avvicinato così tanto alla “gocciolina” in crescita – come è stata descritta l’ammoniaca – che uno dei suoi fissaggi è stato contaminato, tanto che è stato inserito in un contenitore e lasciato fuori dalla ISS al termine della passeggiata spaziale.
Kononenko e il collega Nikolai Chub, entrambi cosmonauti Roscosmos, hanno iniziato l’attività extraveicolare (EVA) alle 19:49 ora italiana di ieri, ed uno dei loro primi compiti era isolare e documentare con foto il radiatore, interessato da una perdita di liquido refrigerante a partire dallo scorso 9 ottobre. Utilizzato come backup per un radiatore principale che regola la temperatura all’interno del modulo laboratorio multiuso Nauka russo, Kononenko e Chub hanno configurato una serie di valvole per interrompere la fornitura di ammoniaca al radiatore esterno. Una volta completata l’operazione e prima di notare il deposito di liquido refrigerante, Kononenko ha riferito di avere visto una miriade di piccoli fori sulla superficie dei pannelli del radiatore. “I buchi hanno bordi molto uniformi, come se fossero stati perforati,” ha comunicato Kononenko via radio ai controllori di volo che lavorano al Mission Control di Mosca. “Ce ne sono molti. Sono sparsi in modo caotico“.
Si ritiene che la “goccia” si sia formata a partire dall’ammoniaca residua che era stata “disturbata” durante i lavori di chiusura delle valvole. Sapendo in anticipo che avrebbero potuto entrare in contatto con il liquido refrigerante, i cosmonauti erano preparati con fazzoletti e panni per pulire le loro tute spaziali e i loro strumenti in modo da non riportare materiale tossico all’interno della Stazione Spaziale. Gli ingegneri russi a terra utilizzeranno i dati raccolti dai cosmonauti per determinare ulteriormente la causa della perdita e quali misure potrebbero essere adottate per riutilizzare il radiatore in futuro.
Oltre all’ispezione del radiatore, Kononenko e Chub hanno lavorato anche per installare un sistema di comunicazione radar sintetico e hanno rilasciato un nanosatellite per testare la tecnologia delle vele solari. Il radar, che verrà utilizzato per monitorare l’ambiente terrestre, è stato il primo payload scientifico ad essere montato all’esterno di Nauka. I pannelli del radar si sono aperti solo parzialmente e il tentativo dei cosmonauti di farli aprire completamente non ha avuto successo.
Il piccolo satellite a forma di cubo, sviluppato da un team dell’Università tecnica statale Bauman di Mosca, è stato progettato per testare un mezzo per dispiegare una vela solare sperimentale. Con un po’ di tentativi, il nanosatellite è emerso dal suo alloggiamento e si è allontanato lentamente dalla Stazione Spaziale, ma le ali solari non si sono dispiegate come previsto.
La passeggiata spaziale, durata 7 ore e 41 minuti, si è conclusa con la chiusura del portello della camera di equilibrio del modulo Poisk 03:30 ora italiana di oggi, 26 ottobre.
L’EVA è stata la 268ª a supportare l’assemblaggio, la manutenzione e gli aggiornamenti della Stazione Spaziale. È stata la prima di Chub e la 6ª passeggiata spaziale di Kononenko, che ad oggi ha accumulato un totale di 41 ore e 43 minuti lavorando nel vuoto dello Spazio.