Mattia Sormani, ex allievo di Fisica del corso ordinario della Scuola Normale Superiore tra il 2007 e il 2012, ha vinto un ERC Starting Grant 2023, i finanziamenti dell’Unione Europea ai progetti di ricerca di eccellenza presentati da giovani studiosi. Attualmente Lecturer e Royal Society University Research Fellow presso l’Università del Surrey, nel Regno Unito, ha vinto un finanziamento da un milione e mezzo di euro per il progetto “GalFlow: The Milky Way as key to understanding the inward transport of matter to the centre of galaxies”.
“Una delle questioni irrisolte più importanti dell’astrofisica moderna è capire come la materia venga trasportata dalle zone esterne fino alle zone centrali delle galassie – spiega il ricercatore -. Questo processo alimenta i buchi neri supermassici, creando i motori più potenti dell’universo, i cosiddetti ‘Nuclei Galattici Attivi’, i quali con la loro incredibile energia plasmano la formazione e l’evoluzione delle galassie. In GalFlow userò la nostra Galassia, la via Lattea, come modello per studiare questo processo“.
Gli interessi di ricerca di Sormani vertono sulla comprensione della struttura, dinamica ed evoluzione delle galassie, in particolare della Via Lattea, e sulla fluidodinamica astrofisica. “Il mio progetto è teorico e riguarda lo sviluppo di nuovi modelli analitici e numerici all’avanguardia, che verranno paragonati a dati osservativi da telescopi di ultima generazione sfruttando collaborazioni con astronomi osservativi. Il vantaggio di studiare la Via Lattea è che vivendoci dentro possiamo osservarla molto più in dettaglio di qualsiasi altra Galassia, si pensi ad esempio che il centro della nostra Galassia è cento volte più vicino di quello di Andromeda, che è la galassia più vicina a noi se escludiamo la Via Lattea”.
Mattia Sormani, dopo gli anni di studente a Pisa alla Scuola Normale e il dottorato a Oxford, ha lasciato l’accademia per fare il consulente manageriale a Milano per una compagnia molto quotata che gli garantiva un compenso altamente competitivo. “Però dopo 6 mesi ci ho ripensato, mi sono licenziato e ho iniziato il postdoc ad Heidelberg. Sono molto grato alla Scuola Normale di Pisa, che mi ha permesso di studiare fisica ai massimi livelli senza preoccupazioni economiche. In particolare ricordo con grande piacere i pomeriggi al Timpano passati a studiare con i compagni del mio anno, dai quali ho imparato tantissimo e che sono stati determinanti per la mia formazione,” conclude il ricercatore.