A causa di una serie di espulsioni di massa coronale (CME) e di un flusso di vento solare ad alta velocità emesso da un buco coronale, lo Space Weather Prediction Center ha previsto la possibilità di disturbi geomagnetici nei prossimi giorni, da oggi al 10 novembre. Recentemente, diverse CME si sono allontanate dal Sole e potrebbero raggiungere la Terra, con possibili colpi di striscio, ha evidenziato lo SWPC. Le prime influenze potrebbero verificarsi addirittura entro oggi, 4 novembre. La CME più recente (mostrata nell’immagine in alto) ha più probabilità di avere una componente diretta verso la Terra e potrebbe raggiungere il nostro pianeta nei prossimi giorni. Inoltre, un flusso di vento solare ad alta velocità colpirà probabilmente la Terra già a partire dall’8 novembre, secondo lo SWPC, con effetti che potrebbero durare fino al 10 novembre. “Tutta questa attività costituisce un’interessante sfida previsionale e le condizioni previste sono ancora in fase di valutazione, ma i disturbi geomagnetici stanno diventando più probabili da 4-10 novembre,” sottolinea lo SWPC.
Le CME
Gli skywatcher ad alta latitudine potrebbero ammirare aurore questo fine settimana, quando diverse espulsioni di massa coronale potrebbero entrare in contatto con il campo magnetico terrestre, riporta il sito specializzato SpaceWeather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips. Le prime 2 CME non puntano con precisione la Terra, ma potrebbero sferrare colpi di striscio oggi, 4 novembre. Se dovessero combinarsi per formare una “CME cannibale“, il risultato potrebbe essere una tempesta geomagnetica classe G1.
Le CME cannibali sono espulsioni di massa coronale veloci che spazzano via le CME più lente di fronte a loro. Il miscuglio di CME risultante contiene forti campi magnetici e plasmi compressi che possono scatenare tempeste geomagnetiche. Alcune delle più grandi tempeste geomagnetiche della storia documentata sono state probabilmente causate da CME cannibali.
Di maggiore interesse è, però, la 3ª CME, che ha lasciato il Sole ieri:
Questa, infatti, sembra dirigersi direttamente verso la Terra. E’ stata scagliata nello Spazio da una complessa eruzione di filamenti magnetici che serpeggiavano attraverso l’emisfero settentrionale del Sole.
Un modello NASA suggerisce il possibile arrivo domani, 5 novembre, tra le 12 e le 18 UTC. Il suo impatto potrebbe aggiungersi a quello delle 2 precedenti CME, portando le tempeste geomagnetiche alla categoria G2, secondo SpaceWeather.com. Se si verificasse una tempesta del genere, potrebbe produrre aurore visibili anche a bassa latitudine.
Cos’è un buco coronale
Un buco coronale è un’area nell’atmosfera del Sole dove il campo magnetico arretra e consente ai gas di sfuggire: si tratta di un vero e proprio “squarcio” che appare sulla superficie della nostra stella in media una o due volte al mese. Sono regioni che appaiono più scure perché emettono meno radiazioni X e ultraviolette e si tratta in genere di fenomeni estesi e di lunga durata: sono in grado di produrre raffiche veloci di vento solare che, se raggiungono la Terra, possono innescare aurore polari, tempeste geomagnetiche e interferenze nelle comunicazioni radio.
Cos’è il vento solare
I venti solari sono flussi di particelle cariche che fuoriescono dal Sole, dirigendosi nello Spazio. La NASA stima che questi eventi, in media, possono raggiungere velocità di circa 1,6 milioni di km/h. Provenendo dalla corona del Sole, l’atmosfera interna, i venti possono mescolarsi con il campo magnetico della Terra e innescare una serie di fenomeni, tra cui tempeste geomagnetiche, cioè disturbi della magnetosfera terrestre.
Cos’è un’espulsione di massa coronale
Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera.
Cos’è una tempesta geomagnetica
Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Alle tempeste geomagnetiche è anche associato il ben noto fenomeno delle aurore polari.