Aurora boreale, l’Italia come Norvegia e Alaska: un evento rarissimo, cause e precedenti

Focus sulla rara e storica aurora avvistata anche in Italia: le cause del fenomeno e i precedenti nel nostro Paese e nel Mondo
L'aurora vista dalle Dolomiti
MeteoWeb

Ieri, 5 novembre, un fenomeno straordinario ha affascinato gli abitanti di numerosi Paesi, dalla Russia, agli USA, fino all’Italia. L’aurora boreale, con le sue suggestive sfumature di rosso, viola e verde, ha regalato un’esperienza mozzafiato a milioni di persone. Questo spettacolo celeste è stato reso possibile da una tempesta geomagnetica di classe G3, caratterizzata da una notevole intensità.

Ciò che ha reso questa aurora boreale particolarmente straordinaria è stata la sua visibilità in zone geografiche insolite. A causa dell’eccezionale forza di questa tempesta geomagnetica, l’aurora si è spinta molto più a Sud rispetto alla sua posizione solita. Di conseguenza, anche i cieli d’Italia si sono tinti di colori incantevoli. Addirittura, alcuni fortunati hanno potuto ammirare questo fenomeno anche nel Sud della penisola, in Puglia.

Questo evento ha catturato l’immaginazione di molti, regalando loro un’esperienza unica e indimenticabile, accompagnata da tante domande: cosa è accaduto in dettaglio? Cos’è una tempesta geomagnetica? Come nascono le aurore? Ci sono precedenti storici in Italia? Ecco, di seguito, un approfondimento con tante curiosità sul fenomeno.

Cos’è accaduto il 5 novembre

Espulsioni di massa coronale (CME) hanno colpito la Terra durante il fine settimana: una sabato 4 novembre, un’altra ieri, domenica 5 novembre, raggiungendo il picco nel tardo pomeriggio ora italiana. Il “doppio colpo” ha scatenato una forte tempesta geomagnetica classe G3 con aurore dagli USA all’Italia. La tempesta si sta ora attenuando, con effetti residui anche nelle prossime ore.

Cos’è una tempesta geomagnetica e come nascono le aurore?

Una tempesta geomagnetica è un disturbo temporaneo del campo magnetico della Terra, causato da variazioni nella densità del vento solare e nell’attività del Sole. Queste tempeste possono influenzare l’ambiente magnetico terrestre e provocare fenomeni come le aurore. Particelle cariche proiettate nello Spazio dal Sole, in occasione di eventi come espulsioni di massa coronale (CME) possono raggiungere il nostro pianeta e interagire con il campo magnetico terrestre. Quando le particelle colpiscono la magnetosfera terrestre, possono causare perturbazioni che influenzano la dinamica delle particelle cariche nell’alta atmosfera.

La classificazione delle tempeste geomagnetiche utilizza la scala da G1 a G5:

  • Le tempeste G1 sono le più deboli. Possono causare leggere interferenze con i sistemi di navigazione e comunicazione, ma raramente comportano danni significativi;
  • Le tempeste G2 possono causare interruzioni nelle comunicazioni satellitari, nei sistemi GPS e nei sistemi di alimentazione elettrica su lunghe distanze;
  • Le tempeste G3 possono causare blackout su larga scala e interferenze significative nei sistemi di comunicazione e navigazione;
  • Le tempeste G4 rappresentano un serio rischio per i sistemi di trasmissione elettrica e possono causare blackout su vasta scala, oltre a interferire con i satelliti e i sistemi di posizionamento;
  • Le tempeste G5 sono le più gravi. Possono causare danni catastrofici ai sistemi di trasmissione elettrica, ai satelliti, ai sistemi di navigazione e alle reti di comunicazione, con effetti significativi su scala globale.

Le aurore, come l’aurora boreale nell’emisfero settentrionale e l’aurora australe nell’emisfero meridionale, si verificano quando le particelle cariche provenienti dal Sole interagiscono con gli atomi e le molecole dell’atmosfera terrestre. Questa interazione emette luce, producendo spettacolari effetti visibili nei cieli notturni. Le aurore si manifestano con colori come il verde, il viola e il rosso a seconda del tipo di gas atmosferico coinvolto. Durante le tempeste geomagnetiche, l’aumento delle interazioni tra le particelle cariche di origine solare e la magnetosfera terrestre può intensificare e spingere più a Sud la visibilità delle aurore, creando spettacoli celesti straordinari in luoghi solitamente meno comuni.

L’aurora è più comunemente osservabile in regioni vicine ai poli geografici. Tra le località più favorevoli per osservare questo fenomeno spiccano Norvegia, Svezia, Finlandia, Islanda, Canada, Alaska e Groenlandia. Questi Paesi offrono cieli scuri, incontaminate aree naturali e condizioni climatiche ideali per vedere l’aurora boreale, rendendoli meta di viaggi per gli amanti dell’astronomia e della bellezza naturale. In queste regioni, le luci danzanti dell’aurora boreale regalano spettacoli mozzafiato, attirando visitatori da tutto il mondo.

Tempeste geomagnetiche storiche

Due storiche tempeste geomagnetiche che hanno lasciato un segno indelebile nella storia: la tempesta Carrington del 1859 e l’evento Carrington del 1989.

La tempesta Carrington del 1859, denominata così in onore dell’astronomo britannico Richard Carrington, è stata una delle più intense tempeste solari mai registrate. Durante questa tempesta, una massiccia esplosione solare ha inviato una grande quantità di particelle cariche verso la Terra, causando disturbi significativi nelle reti telegrafiche dell’epoca e producendo aurore boreali visibili persino nei tropici.

L’evento Carrington del 1989 è stato anch’esso notevole. Durante questa tempesta, una potente esplosione solare ha colpito il campo magnetico terrestre, provocando un blackout nell’intero Québec, Canada, e causando problemi nelle reti elettriche e di comunicazione a livello globale.

Le aurore in Italia

Nonostante sia raro, possiamo citare diversi avvistamenti di aurora boreale in Italia nella storia:

  • 1621: un resoconto di un avvistamento di aurora boreale in Italia è stato pubblicato nel 1621 dal filosofo e astronomo italiano Galileo Galilei. Galileo ha osservato l’aurora boreale a Firenze, in Toscana, e l’ha descritta come “un grande arco di luce che si estendeva da Nord a Sud“. Il resoconto è stato pubblicato nel libro “Sidereus Nuncius”;
  • 1780: un altro avvistamento di aurora boreale in Italia è stato registrato nel 1780. Questa volta, l’aurora boreale è stata vista a Roma e in altre parti dell’Italia centrale. Gli avvistamenti sono stati così intensi che alcuni testimoni hanno riferito di aver visto la luce riflessa sui muri delle case. Le segnalazioni sono state riportate da diversi giornali dell’epoca;
  • 1859: un’enorme tempesta solare ha causato un’aurora boreale particolarmente intensa che è stata visibile in tutto il mondo, anche in Italia;
  • 1909: l’aurora boreale è stata vista a Torino, in Piemonte. E’ stata così luminosa che ha attirato folle di persone nelle strade per ammirarla;
  • 2023: lo scorso 25 settembre 2023, l’aurora boreale è stata avvistata in diverse parti dell’Italia, tra cui le Alpi, il Nord Italia e persino la Sicilia.

Questi sono solo alcuni degli avvistamenti di aurora boreale in Italia nella storia. È un fenomeno raro, ma non impossibile, che può essere visto in Italia quando le condizioni sono giuste.

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