Campi Flegrei, Macedonio (INGV): “risalita di magma? Ecco cosa intende la Commissione Grandi Rischi”

Il geofisico Giovanni Macedonio (INGV) sui Campi Flegrei: “nessun dato sulla risalita di magma, fenomeni coerenti con un trend iniziato 10 anni fa”
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Non ci sono attualmente dati sul fatto che sia avvenuta una risalita del magma nel supervulcano dei Campi Flegrei. Quello che si osserva è coerente con un processo in corso da dieci anni e che si continua a monitorare. Lo ha detto all’ANSA il geofisico Giovanni Macedonio, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a proposito della relazione finale della Commissione Grandi Rischi, della quale il Corriere del Mezzogiorno pubblica un’anticipazione. Il dato certo, osserva l’esperto, “è il coinvolgimento del magma” nel sollevamento del suolo che si sta osservano ai Campi Flegrei, mentre “la risalita del magma dagli otto chilometri di profondità finora documentati è soltanto un’ipotesi, alla quale si lavora con ulteriori ricerche”.

Nella relazione della Commissione Grandi Rischi si legge che il magma è coinvolto nel fenomeno di sollevamento del suolo in corso dal 2010 e che nel 2012 ha fatto scattare il livello giallo. “Quello che vediamo – osserva Macedonio – si inserisce in questo trend iniziato dieci anni fa e che negli ultimi cinque anni circa ha visto quasi raddoppiare la velocità di sollevamento da 7 millimetri al mese a più di 13. Nel contempo sono aumentati anche i terremoti: se nel 2015 erano vicini a zero, nell’agosto scorso sono stati oltre mille”. Con il numero dei terremoti è inoltre aumentata la loro magnitudo ed è maggiore anche il rilascio di gas. “Il degassamento è chiaramente visibile nelle zone di Pisciarelli e Solfatara, oltre a essere documentato da dati strumentali”.

Tutto questo, prosegue l’esperto, si deve al fatto che “fino a 4 chilometri di profondità c’è un sistema idrotermale che, per il calore rilasciato dal magma, si espande e provoca il sollevamento del suolo”. In pratica, il magma che si trova in profondità rilascia vapore che riscalda le rocce, che a loro volta riscaldano l’acqua; quest’ultima, espandendosi, solleva il suolo. Questo è quanto il documento della Commissione Grandi Rischi intende quando scrive di “coinvolgimento del magma”. Si riferisce perciò a un processo noto.

La domanda aperta adesso è: “risale solo il vapore o risale anche il magma?“. Per trovare la risposta sono in corso ricerche. “Quello che avviene fra 4 e 8 chilometri di profondità non è facile da verificare“, osserva il geofisico. “Per questo, su indicazioni della Commissione Grandi Rischi è in atto uno studio ulteriore per localizzare meglio eventuali intrusioni di magma che risalgono“. Questa, secondo l’esperto “è una cosa importante e che va fatta, ma quello che interessa è un’eventuale risalita del magma sopra i 4 chilometri”.

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