Oggi la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito dell’esame, in sede referente, del disegno di legge di conversione del decreto-legge 12 ottobre 2023, n. 140, recante misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei, svolge le audizioni del Ministro per la Protezione civile e per le politiche del mare, Nello Musumeci, e del presidente della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi, Eugenio Coccia.
“Il fenomeno del bradisismo è ricorrente in questi territori e alterna fasi di innalzamento, come sta avvenendo dal 1950, a fasi di subsidenza,” ha affermato il Ministro della Protezione civile e delle politiche del mare, Nello Musumeci, in audizione davanti alla commissione Ambiente della Camera. “Nell’ambito della recente fase di innalzamento, si sono verificate due importanti fasi, quella del 1970-72, che portò a un sollevamento complessivo del suolo di oltre 170 centimetri, accompagnato da sciami sismici, e quella del periodo 1983-84, che portò centinaia di terremoti al giorno, con un sollevamento complessivo del suolo di oltre 180 centimetri. In relazione a questi ultimi avvenimenti il 24 agosto 1983 scattò il piano di emergenza. Gli abitanti del rione Terra di Pozzuoli vennero evacuati. Anche all’epoca la comunità scientifica dibatté a lungo sulla possibilità che il bradisismo evolvesse verso una eruzione. Ciò premesso, l’incertezza su eventi estremi rende particolarmente complicata l’attuazione di misure di prevenzione e mitigazione nel breve periodo“.
“L’Osservatorio Vesuviano monitora la sismicità, la sorveglianza è garantita da una sala operativa h24. La valutazione dei livelli di allerta è effettuata dalla commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi,” ha ricordato Musumeci. “Lo scenario eruttivo e l’identificazione della zona rossa e della zona gialla sono state ridefinite nel giugno del 2016, con Dl della presidenza del Consiglio, di concerto con Regione Campania e Comuni interessati. La zona rossa è quella da evacuare immediatamente in caso di eruzione e comprende circa mezzo milione di persone. La zona gialla è quella in cui si trovano persone esposte a significativa ricaduta di cenere e comprende 800mila persone“.
“Al termine della riunione del 27-28 ottobre scorso, la commissione Grandi Rischi ci ha comunicato che bisogna prepararsi all’eventuale necessità di passare rapidamente verso un livello di allerta superiore rispetto al giallo” sull’area dei Campi Flegrei. I Ministro ha spiegato che “l’insieme dei risultati scientifici rafforza l’evidenza del coinvolgimento di magma nell’attuale processo bradisismico di sollevamento del suolo“.
Non va modificato il decreto legge 140 sulle Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell’area dei Campi Flegrei, secondo Musumeci: “Non c’è nulla da aggiungere al decreto legge adottato dopo aver ricevuto una delegazione di sindaci si occupa delle misure preventive legate al rischio bradisismico, nulla c’è da aggiungere a quel decreto in riferimento all’ultimo verbale della commissione grandi rischi“. Il Ministro ha sottolineato che “si tratta di misure preventive che affidano ad ogni soggetto un determinato compito da svolgere. Un piano di evacuazione per il rischio vulcanico esiste già, voglio essere più chiaro, un piano di evacuazione per il rischio bradisismico non esiste, e noi lo prevediamo“.
“Se c’è un concreto passaggio dal giallo all’arancione” dell’allerta per la zona dei Campi Flegrei “non ho elementi per poterlo dire e non è mia competenza: abbiamo istituito la Commissione Grandi rischi proprio perché l’organo di governo deve innanzitutto ascoltare il mondo scientifico. Non ci occupiamo degli strumenti per mitigare gli effetti eventuali del rischio, ma non è mio compito né del Parlamento decidere se il passaggio dal giallo all’arancione sia effettivamente possibile,” ha spiegato Musumeci. “Prepariamoci a convivere con questo rischio, come ci convive quella comunità da secoli. Oggi che abbiamo strumenti scientifici e tecnologici che ci consentono di monitorare in fenomeno h24 perché non dobbiamo rendere edotta la popolazione?“, ha proseguito Musumeci. “Non bisogna mai allarmarsi, occorre essere consapevoli del fatto di vivere su un territorio che si espone a alcuni rischi naturali: il che non significa che il rischio sia imminente, potrebbe non verificarsi mai, ma noi che amministriamo la cosa pubblica abbiamo il dovere di prepararci al rischio peggiore e poi brindare quando non si determina. È questo il significato autentico della prevenzione“.