Il Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci, ha parlato dei Campi Flegrei a Timeline su Skytg24. “Quello che è mancato è la prevenzione sul bradisismo, non c’è neanche la definizione di area rossa ed è una zona con 15mila edifici e 85mila abitanti. Tra l’altro non è neanche un’area particolarmente a rischio ma il bradisismo si configura in maniera maggiore rispetto ad altri territori. Ora con un decreto legge, dopo 80 anni, il Governo sta intervenendo ed entro 90 giorni dovranno essere completate tutte le varie fasi previste dal testo”, ha detto Musumeci. “Stiamo prevedendo un piano di vulnerabilità del costruito pubblico e privato, un piano di comunicazione appropriata, il consolidamento degli uffici di protezione civile consentendo l’assunzione a tempo determinato di personale esperto nei comuni che ne sono sprovvisti e un piano rapido esodo tenendo conto delle realtà urbane che esistono da tempo. Io credo che stiamo andando celermente ma in otto settimane non si può fare quello che non si è fatto per 80 anni”.
“Io non capisco perché in Italia quando si parla di prevenzione e di esercitazioni andiamo subito nel panico. In Giappone non accade così con i terremoti. Dobbiamo cambiare l’approccio alla cultura del rischio, altrimenti una popolazione non sufficientemente informata non sarà mai consapevole di vivere su un territorio a rischio come quello dei Campi Flegrei“, ha continuato Musumeci. “I rischi essenzialmente sono due – ha spiegato il Ministro – uno di origine vulcanica e uno di origine bradisismica. Per quanto riguarda il piano d’emergenza del rischio vulcanico, è stato adottato negli ultimi anni, aggiornato nel 2019 e poi alcuni mesi fa. Sulle esercitazioni la competenza è della regione Campania, ma noi stiamo spingendo perché si possa riprendere anche l’esercitazione per il rischio vulcanico. È giusto però che si faccia ovunque ci sia un vulcano”.
“Comunque è bene ricordare che ieri, oggi e domani e sempre la politica arriva dopo la scienza. La Commissione grandi rischi e l’INGV ci dicono quali sono i rischi. E questa valutazione non vale un mese o un anno perché la situazione cambia di giorno in giorno“, ha detto ancora il Ministro.
Sui Campi Flegrei ha spiegato che ci sono “stazioni di rilevazione e monitoraggio attive in ogni momento. Il 28 ottobre, la Commissione grandi rischi ha chiesto di aumentare le esercitazioni perché se dal rischio giallo si fosse passati all’arancione, avremmo dovuto occuparci di più di prevenzione. La comunità scientifica ci dice di iniziare ad essere pronti, con l’evacuazione, organizzando le scuole, le strutture ospedaliere e altro ancora. Ieri la Commissione grandi rischi e l’INGV ci hanno rassicurati, nel senso che non ci sono segnali di peggioramento. Ma rimane costante la necessità di essere preparati e di fare una comunicazione appropriata. Perché dobbiamo sempre pensare allo scenario peggiore”, ha sottolineato Musumeci.