La Porta di Brandeburgo a Berlino è stata di nuovo bersaglio degli attivisti per il clima del gruppo ‘Ultima Generazione’. Questa volta, gli eco-vandali hanno imbrattato di arancione il lato occidentale del monumento, mentre quello orientale è ancora avvolto da ponteggi per le pulizie straordinarie rese necessarie dalla precedente azione degli attivisti del 17 settembre scorso. Come riporta il Berliner Zeitung, sono stati due gli attivisti autori della nuova azione, tra cui una delle attiviste che aveva preso parte alla prima protesta. Sul posto sono subito intervenuti gli agenti di Polizia per fermare gli attivisti, che sono stati arrestati.
“La Porta di Brandeburgo resta arancione! Finché la Germania brucerà petrolio, gas e carbone, ritorneremo. È un memoriale per le innumerevoli persone che hanno pagato e pagheranno con la vita la nostra esitazione”, ha scritto il gruppo sui social, aggiungendo che “il governo federale si sta sottomettendo agli interessi delle multinazionali ed “espandendo spietatamente le infrastrutture per i combustibili fossili”, come afferma la ‘Deutsche Umwelthilfe’ (associazione no-profit per gli aiuti all’ambiente). Non lo accetteremo!“.
Il 17 settembre, gli attivisti avevano colorato – sempre di arancione – un’altra sezione del monumento simbolo di Berlino e gli agenti avevano fermato 14 persone. Il costo dell’opera di pulizia ammonterebbe a 115mila euro.