“Cauto ottimismo” sull’esito della COP28, la Conferenza annuale sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, ma soprattutto l’invito alle industrie a “contribuire” agli obiettivi climatici e a prendersi le proprie responsabilità. In un’intervista ad AFP, l’emiratino Sultan Al Jaber, Presidente della COP28, che inizierà la prossima settimana a Dubai, ha espresso tutto il suo entusiasmo per l’andamento dei prossimi negoziati. “Sono molto motivato, molto entusiasta e cautamente ottimista. Tutti possono vedere il grande slancio di cui stiamo beneficiando: il comitato di transizione ha ottenuto un risultato molto positivo, ho condotto una visita di successo presso l’Unione Europea, che si è impegnata a fornire un contributo sostanziale su “perdite e danni”. Avete visto anche la dichiarazione congiunta di Stati Uniti e Cina e la loro cooperazione in vista della COP28, o il rapporto dell’Ocse sui 100 miliardi di dollari (obiettivo quasi raggiunto per gli aiuti finanziari per il clima da parte dei paesi ricchi, ndr)”, ha detto Al Jaber.
Anche i segnali arrivati dal vertice Stati Uniti-Cina a San Francisco sono stati per lui incoraggianti: “hanno concordato di tenere un vertice sul metano durante la COP e di lavorare in modo collaborativo per garantire il successo e i risultati più ambiziosi della COP28″.
“Siamo a metà strada tra Parigi e il 2030, quindi questo è un punto di svolta. È la COP più importante dopo Parigi. Ed è nostra responsabilità garantire di massimizzare l’ambizione della COP28“, ha detto ancora. Un processo, quello della COP28, guidato dai politici ma a cui dovranno contribuire attivamente anche le industrie. “Riterrò tutti, e tutte le industrie, responsabili di mantenere a portata di mano l’obiettivo di 1,5°C”. In merito ai negoziati sui combustibili fossili al Jaber ha affermato: “ho lanciato un invito aperto a tutte le parti a riunirsi, parlare, cooperare e formulare raccomandazioni alla presidenza sulla base di un terreno comune e del consenso”.
E sull’ampia partecipazione delle aziende al summit, l’emiratino ha spiegato: “tutti devono essere parte del processo, tutti devono assumersi la responsabilità ed essere ritenuti responsabili. Ciò include tutti i settori, compresi quelli ad alte emissioni come l’aviazione, i trasporti, l’alluminio, il cemento, l’acciaio, nonché l’industria del petrolio e del gas. Tutti devono essere consultati, tutti devono avere l’opportunità di contribuire e tutti devono essere ritenuti responsabili”.
Tra le priorità quella dei finanziamenti per il clima: “dobbiamo ancora fare progressi nel finanziamento della transizione – ha detto Al Jaber -. Stiamo perseguendo percorsi finanziari paralleli per ripristinare la fiducia e sviluppare un nuovo quadro per la finanza climatica. Dobbiamo incoraggiare i finanziamenti da parte del settore privato”. Al Jaber, amministratore delegato del colosso petrolifero statale ADNOC degli Emirati Arabi Uniti, ha costantemente sottolineato il suo desiderio di coinvolgere il settore privato insieme ai governi nazionali per finanziare la transizione verso l’energia pulita e aiutare gli stati vulnerabili ad adattarsi al cambiamento climatico. “Dobbiamo fornire le assicurazioni necessarie e i meccanismi di copertura per proteggere il settore privato e incentivarli a salire a bordo e contribuire a risolvere la sfida della finanza climatica“, ha concluso il Presidente della COP28.