COP28, organizzazioni ambientaliste: “escludere la biomassa dall’obiettivo globale delle rinnovabili, proteggere le foreste”

La coalizione internazionale di gruppi di azione per la natura scrive una lettera al Commissionario Ue per il clima in vista della COP28, esprimendo preoccupazioni per lo stato delle foreste
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Nella settimana che precede la COP28 a Dubai, la coalizione internazionale di gruppi di azione per la natura (da Paesi Bassi, Europa, Africa e Nord America) ha inviato un messaggio urgente a Wopke Hoekstra, il nuovo Commissario europeo per il clima. Il messaggio è un appello urgente a rafforzare l’obiettivo globale di energia rinnovabile proposto dalla Presidente Von der Leyen. Anche l’IPCC ha indicato nel 1997 che, sebbene la combustione del legno sia “tecnicamente rinnovabile” (gli alberi ricrescono in 50-100 anni), nella pratica è difficile definirla “veramente rinnovabile”. La Nature Action Coalition chiede al Commissario europeo per il clima Hoekstra, in occasione del prossimo vertice COP28, di escludere la combustione di biomassa dall’obiettivo globale di energia rinnovabile e di promuovere politiche che mettano al primo posto le foreste, la biodiversità, la qualità dell’aria e il clima.

Nella lettera a Hoekstra, le organizzazioni ambientaliste di Europa, Africa, Asia e Nord America, esprimono le loro “preoccupazioni sull’obiettivo globale di energia rinnovabile proposto dal Presidente Von der Leyen. Sebbene accelerare la diffusione delle energie rinnovabili sia cruciale, è essenziale escludere da questo obiettivo l’energia derivante dalla combustione della biomassa forestale”, scrivono le organizzazioni. “Come ha dimostrato la Direttiva UE sulle energie rinnovabili (RED), fissare obiettivi in materia di energie rinnovabili senza sufficienti garanzie ed esclusioni porta semplicemente a un’eccessiva dipendenza dalla bioenergia a scapito delle foreste, della biodiversità e del serbatoio di carbonio delle foreste. Circa il 41% degli input di energia rinnovabile dell’UE provengono dalla combustione di biomassa legnosa, circa la metà della quale proviene direttamente dalle foreste. Più della metà del legno tagliato nell’UE viene bruciato per produrre energia, una percentuale che è aumentata da quando sono stati introdotti nella legislazione dell’UE gli incentivi di mercato per la biomassa legnosa, e il sovrasfruttamento ha portato al degrado e persino alla completa perdita del bacino di accumulo del carbonio nel suolo in diversi Paesi dell’UE”, si legge nella lettera.

“Gli ecosistemi forestali intatti svolgono un ruolo fondamentale nella mitigazione e nell’adattamento climatico, e questo ruolo diventerà sempre più importante nei prossimi decenni. Tuttavia, la domanda dell’UE di pellet di legno per l’elettricità e il riscaldamento sta determinando il degrado delle foreste sia nell’UE che all’estero, con importazioni significative di pellet di legno dalle foreste naturali in Romania, Polonia, Scandinavia, Stati baltici, Canada e Stati Uniti”, scrivono le organizzazioni ambientaliste. “Paesi come il Giappone e la Corea del Sud vogliono abbandonare i combustibili fossili nei loro sistemi energetici. Ma il governo giapponese, tra gli altri, sta incoraggiando altri nel Sud-Est Asiatico a considerare la biomassa come combustibile in grado di sostituire il carbone. Ciò potrebbe causare danni indicibili alle foreste tropicali della regione”, avvisano le organizzazioni.

“L’uso della biomassa forestale deve essere gradualmente eliminato man mano che il sistema energetico globale passa alle energie rinnovabili. Molti rapporti scientifici dell’Accademia reale olandese delle arti e delle scienze (KNAW), del Consiglio consultivo scientifico delle accademie europee (EASAC), del Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione europea e del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) hanno affrontato questi punti negli ultimi anni. Un recente articolo di Hansen et al. evidenzia l’urgenza di ridurre immediatamente la concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Tuttavia, come mostrano i modelli, le emissioni nette derivanti dalla combustione del legno forestale generalmente superano quelle dei combustibili fossili per diversi decenni, e la “neutralità del carbonio” della bioenergia potrebbe non verificarsi mai”, sostengono le organizzazioni.

L’Unione Europea svolge un ruolo fondamentale nel sostenere la conservazione delle foreste per la biodiversità, la qualità dell’aria e la mitigazione del clima. Le normative recenti e future dell’UE, come la strategia sulla biodiversità, la strategia forestale, il regolamento su un quadro di monitoraggio per le foreste europee resilienti, sottolineano gli impegni dell’UE e il riconoscimento della necessità di proteggere e ripristinare le foreste. È essenziale che l’UE riconosca come continuare a disboscare le foreste per ricavarne combustibile stia minando questi impegni esistenziali e basati sulla scienza”, si legge ancora nella lettera.

Nel chiedere un incontro per confrontarsi su questo tema, le organizzazioni ambientaliste invitano Hoekstra e l’Unione Europea a “sostenere un obiettivo globale di energia rinnovabile che escluda l’energia proveniente dalla biomassa forestale al prossimo vertice COP28 e a promuovere politiche che mettano al primo posto le foreste, la biodiversità, la qualità dell’aria e il clima”.

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