Il rischio rappresentato dai vecchi detriti e rottami spaziali che affollano l’orbita intorno alla Terra, insieme al numero sempre crescente di satelliti, e il dilemma sulla possibilità di tracciare nuovi confini anche nello spazio, regolamentando un settore nel rispetto degli interessi nazionali. Sono questi due dei temi principali che la New Space Economy, la nuova economia spaziale, ha inquadrato nel suo mirino, e che saranno al centro anche del New Space Economy European Expoforum, la fiera internazionale sul trasferimento tecnologico. Giunta alla sua quinta edizione, la fiera si terrà a Roma dal 5 al 7 dicembre, con il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, di Enea e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, e con la collaborazione di Regione Lazio e Camera di Commercio di Roma.
Oltre cento relatori si confronteranno su temi di interesse nazionale e internazionale. Non solo geopolitica e spazzatura spaziale, ma anche il settore dei lanci spaziali, con la corsa dell’Europa per colmare il divario con gli Stati Uniti, e le opportunità di business legate allo sfruttamento delle risorse lunari. Il nostro satellite, infatti, potrebbe diventare un osservatorio privilegiato sul pianeta Terra, una prospettiva che non può prescindere dalla necessità di preservare questa risorsa unica. L’evento spazierà anche dalle novità nel campo dell’alimentazione, con un nuovo modo di pensare al cibo per le missioni a lungo termine che include stampa 3D e agricoltura spaziale, fino ai servizi basati sull’osservazione della Terra a supporto della pubblica amministrazione, senza dimenticare le tecnologie quantistiche e l’impatto dello spazio nella cultura, tra cinema, letteratura e arti figurative.