Eruzione imminente in Islanda, esperti: “evento senza precedenti, siamo preoccupati” | FOTO

L'Islanda, che ha 33 sistemi vulcanici attivi, ha dichiarato lo stato di emergenza
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Secondo gli esperti, una cittadina islandese che ospita circa 4mila persone vicino alla capitale Reykjavik potrebbe essere gravemente danneggiata da un vulcano che dovrebbe eruttare entro poche ore o giorni. La città di Grindavik, sulla costa sud-occidentale, è stata evacuata nelle prime ore di sabato dopo che lo spostamento del magma sotto la crosta terrestre ha causato centinaia di terremoti in quello che si ritiene essere precursore di un’eruzione. “Siamo davvero preoccupati per tutte le case e le infrastrutture della zona,” ha affermato Vidir Reynisson, capo della protezione civile e della gestione delle emergenze islandese.

La città, a circa 40 km a Sud/Ovest di Reykjavik, si trova vicino all’impianto geotermico di Svartsengi, il principale fornitore di elettricità e acqua per 30mila residenti nella penisola di Reykjanes, nonché serbatoio di acqua dolce. Grindavik è anche vicina alla località termale geotermica Blue Lagoon, una popolare destinazione turistica chiusa per precauzione all’inizio di questa settimana.

Allerta eruzione in Islanda

Il magma è ora a una profondità molto bassa, quindi ci aspettiamo un’eruzione nel giro di un paio d’ore o almeno entro un paio di giorni,” ha detto Reynisson. Lo scenario più probabile sarebbe l’apertura di una fessura nel terreno vicino a Grindavik. “Abbiamo una fessura lunga circa 15 km e in qualsiasi punto della fessura possiamo vedere che potrebbe verificarsi un’eruzione,” ha sottolineato Reynisson, che, tuttavia non ha escluso la possibilità di un’eruzione sul fondo dell’oceano, che probabilmente causerebbe una grande nube di cenere. “Non è lo scenario più probabile, ma non possiamo escluderlo perché l’estremità della fessura finisce in mare,” ha spiegato. I terremoti e il sollevamento del suolo causati dall’intrusione di magma hanno già causato danni alle strade e agli edifici a Grindavik e nei suoi dintorni. Una grossa crepa ha squarciato anche i green del campo da golf Grindavik (foto nella gallery in alto).

Dichiarato lo stato di emergenza, “evento senza precedenti”

L’Islanda, che ha 33 sistemi vulcanici attivi, ha dichiarato lo stato di emergenza e ha ordinato l’evacuazione di Grindavik sabato mattina. Rifugi di emergenza e centri di soccorso sono stati aperti in diverse città vicine, ma la maggior parte dei residenti di Grindavik si trova presso amici o parenti.

Mentre l’Icelandic Met Office (IMO) aveva monitorato per diversi giorni il magma accumularsi sotto la superficie terrestre ad una profondità di circa 5 km, venerdì scorso ha affermato che il magma aveva cominciato a salire verticalmente. “Questo dicco magmatico si è abbassato e la profondità massima è stata ora valutata a 800 metri sotto la superficie,” ha spiegato all’AFP Sara Barsotti, coordinatrice dei rischi vulcanici dell’IMO. Ha inoltre affermato che gli esperti sono rimasti sorpresi dalla quantità di lava e dalla velocità con cui si stava accumulando. “Quello a cui stiamo assistendo ora è un evento senza precedenti. Parliamo di velocità di questo processo e di volumi o portate di afflusso molto più elevate di quelle che abbiamo osservato finora nella penisola“.

Negli ultimi anni si sono verificate 3 eruzioni nella penisola di Reykjanes vicino al vulcano Fagradalsfjall: nel marzo 2021, nell’agosto 2022 e nel luglio 2023, tutte lontane da qualsiasi infrastruttura o area popolata. La crosta terrestre è stata fratturata “molto negli ultimi 3 anni” da quelle eruzioni, “aiutando i fluidi magmatici a ritrovare più velocemente la loro strada“, ha spiegato Barsotti. Prima dell’eruzione del marzo 2021, la penisola di Reykjanes era rimasta inattiva per 8 secoli. I vulcanologi ritengono che il nuovo ciclo di maggiore attività potrebbe durare diversi decenni o secoli.

Situata nel Nord Atlantico, l’Islanda si trova a cavallo della dorsale medio atlantica, una fessura nel fondale oceanico che separa le placche tettoniche eurasiatica e nordamericana. Una massiccia eruzione nell’aprile 2010 in un altro vulcano islandese – Eyjafjallajökull, nel Sud dell’isola – ha costretto alla cancellazione di 100mila voli, lasciando più di 10 milioni di viaggiatori a terra.

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