di Alessandro Martelli (esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA) – Sta per terminare il mese di novembre. Purtroppo, è da ricordare che, proprio all’inizio di questo mese, si verificò il terremoto noto più violento che devastò l’Europa Occidentale. Esso non colpì l’Italia (per la quale abbiamo recentemente ricordato il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980, di magnitudo momento Mw = 6,9, che uccise almeno 2.914 persone e probabilmente, molte di più [1÷7]), bensì un Paese da noi non troppo lontano: il Portogallo, con epicentro nei pressi di Lisbona, la mattina del 1° novembre 1755 [8].
Si stima, infatti, che questo terremoto abbia avuto epicentro nell’Oceano Atlantico, ad alcune decine di chilometri a sud-ovest da Lisbona, e che sia stato di magnitudo M = 8,5÷9,0. Esso, per violenza, è considerato al 17° posto, a livello mondiale (fu di magnitudo non molto inferiore a quella del 10° terremoto più devastante, accaduto in Tibet del 1950 [9]): fu avvertito in gran parte d’Europa, causò danni in un’area vasta circa 800.000 km2, distruggendo quasi totalmente Lisbona (Fig. 1), ove perse la vita il 25÷30% della popolazione.
Il terremoto innescò un maremoto devastante (Fig. 2), le cui onde colpirono duramente non solo le coste del Portogallo, ma pure quelle dell’Africa. Lisbona fu gravemente danneggiata non solo dal terremoto, ma pure dal maremoto: le onde di quest’ultimo penetrarono all’interno della città, seguendo, dalla foce, il corso del fiume Tago. Distrussero gran parte degli abitati costieri dell’Algarve, nel Portogallo Meridionale e causarono danni diffusi anche lungo le coste del Nord Africa; gli effetti del maremoto furono osservati fino alle propaggini dell’America Settentrionale, nelle isole caraibiche e nei Paesi scandinavi. Complessivamente, i crolli causati dal terremoto e dal maremoto, nonché gli incendi che si svilupparono nelle aree urbane a causa del terremoto provocarono circa 100.000 vittime.
Ricordo oggi anche questo disastro per ribadire che l’accadimento di terremoti, anche molto violenti, purtroppo, è sempre “in agguato”, ovunque. Per evitarne le moltissime vittime ed i disastrosi danni, occorre attivare urgentemente, anche in Italia, adeguate politiche di prevenzione sismica, come, ad esempio, chiedo nella petizione che lanciai su change.org alla fine di novembre 2020 «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!» [10]: in data odierna essa è già stata firmata da 1.042 persone (ultimamente, il numero di firme è aumentato), ma sarebbe auspicabile accrescere ulteriormente il numero dei firmatari, per poter sperare che il nostro Governo e, in generale, la nostra classe politica, ci diano ascolto.
Non mi stancherò mai di ripetere, infatti, che, statisticamente parlando, è ormai troppo tempo che un terremoto violento non si verifica in Italia [11]: ripeto la domanda, sia a chi di dovere che all’opinione pubblica, siamo pronti ad affrontarlo? E ripeto anche: “purtroppo, temo di no!”.
Eppure, come ho già più volte scritto, da decenni abbiamo a disposizione, anche in Italia (da noi dal 1976), efficacissime moderne tecnologie antisismiche (sistemi d’isolamento sismico e di dissipazione dell’energia sismica, dispositivi in leghe a memoria di forma ed oleodinamici di vincolo provvisorio), utilizzabili in tutte le tipologie di strutture (edifici, ponti e viadotti ed impianti), sia di nuova costruzione che esistenti, che hanno già protetto integralmente numerose strutture durante violenti terremoti, in Italia ed in altri numerosi Paesi [11÷13].
In ogni caso, si proteggano con urgenza, anche in Italia, quantomeno edifici strategici come le nostre scuole ed i nostri ospedali: le scuole perché ospitano i nostri figli e nipoti, il nostro futuro [11÷16], gli ospedali perché non basta che non crollino durante un terremoto, ma devono restare totalmente integri ed operativi, per curarvi i feriti causati dall’evento, che possono essere assai numerosi [14÷16].
RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
[1] Alessandro Martelli: «Il Terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980: tra pochi giorni il 40o anniversario», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2020/11/40-anniversario-terremoto-irpinia/1508186/ , 15 novembre 2020.
[2] Alessandro Martelli: «Terremoto in Irpinia: 40 anni fa – Che cosa fu fatto e che cosa non si dovrebbe ripetere», Italia Oggi, Primo Piano, pag. 12, 21 novembre 2020.
[3] Alessandro Martelli: «Quarantadue anni fa, in Irpinia. Cosa insegna la gestione dell’emergenza post-sisma», Italia Libera, https://italialibera.online/ambiente-territorio/quarantadue-anni-fa-in-irpinia-cosa-insegna-la-gestione-dellemergenza-post-sisma/, 23 novembre 2022
[4] Alessandro Martelli: «42mo anniversario del terremoto dell’Irpinia: la gestione dell’emergenza, nel racconto di chi l’ha vissuta – La mia esperienza nella gestione dell’emergenza post sisma», Ingenio, https://www.ingenio-web.it/articoli/42mo-anniversario-del-terremoto-dell-irpinia-del-23-novembre-1980/, 23 novembre 2022.
[5] Emanuele Bracone: «A 40 anni dal terremoto in Irpinia, il ricordo dell’ingegner Alessandro Martelli», Termoli on Line, https://www.termolionline.it/news/attualita/991360/a-40-anni-dal-terremoto-in-irpinia-il-ricordo-dellingegner-alessandro-martelli, 23 novembre 2020.
[6] Alessandro Martelli: «Il terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980: il 40° anniversario – Qualche ricordo personale», Rotary Club Bologna Est, Notiziario 6, pag. 9, 24 novembre 2020.
[7] Alessandro Martelli: «Il quarantesimo anniversario del terremoto dell’Irpinia (23 novembre 1980): Qualche ricordo personale», 21mo Secolo – Scienza e Tecnologia, N. 4/2020 (dicembre 2020), pp. 22-23.
[8] Alessandro Amato, «Lisbona? Distrutta e a Parigi si balla», https://www.ingv.it/newsletter-n-6/giornalisti-per-un-giorno-al-liceo-kant-6, Roma: Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, 1° febbraio 1016.
[9] Beatrice Raso: «I 10 terremoti noti più violenti nel mondo: dal “Grande Terremoto Cileno” M. 9,5 nel 1960 al sisma del Tibet M. 8,6 del 1950 – “Il sisma noto più violento, a livello mondiale, è quello di Valdivia (M = 9,5), che colpì il Cile Meridionale il 22 maggio 1960”, spiega l’Ing. Alessandro Martelli», https://www.meteoweb.eu/2021/01/10-terremoti-violenti-mondo-cile-tibet/1538456/ , 26 gennaio 2021.
[10] Alessandro Martelli: «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!», change.org, https://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-governo-italiano-che-si-inizino-finalmente-ad-attuare-serie-politiche-di-prevenzione-dai-rischi-naturali, 29 novembre 2020.
[11] Filomena Fotia: «Terremoti e prevenzione, l’ing Martelli: in Italia “da troppo tempo zone molto sismiche non registrano scosse significative, non è buon segno” – Terremoti e prevenzione, l’ing. Martelli: “Ecco perché continuo a chiedere firme per la mia petizione”», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2020/12/terremoti-prevenzione-ing-martelli-italia-zone-molto-sismiche-scosse-significative-non-buon-segno/1521657/ , 14 dicembre 2020.
[12] Alessandro Martelli: «La prevenzione antisismica – Guardiamo al futuro con coraggio», L’Italia che Merita, Roma, https://www.meritocrazia.eu/la-prevenzione-antisismica/ , 20 novembre 2023.
[13] Alessandro Martelli (a cura di Redazione Meteoweb): « La prevenzione sismica – Rischio sismico, isolamento sismico, altre moderne tecnologie antisismiche ed applicazione di tali tecnologie» Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2023/11/la-prevenzione-sismica/1001328395/ , 20 novembre 2023.
[14] Alessandro Martelli (a cura di Redazione Meteoweb): «Scuole che uccidono: non vogliamo vederne più!» https://www.meteoweb.eu/2023/11/scuole-che-uccidono-non-vogliamo-vederne-piu/1001321967/ , 4 novembre 2023.
[15] Alessandro Martelli e altri: «A più di venti anni dal disastro di San Giuliano di Puglia, urgono ancora interventi di sicurezza e adeguatezza infrastrutturale. non si attenda oltre», Comunicato di Meritocrazia Italia, https://www.meritocrazia.eu/a-piu-di-venti-anni-dal-disastro-di-san-giuliano-di-puglia-urgono-ancora-interventi-di-sicurezza-e-adeguatezza-infrastrutturale-non-si-attenda-oltre/ , 6 novembre 2023.
[16] Alessandro Martelli: «La sicurezza sismica nel nostro Paese: “Scuole che uccidono non vogliamo vederne più”», Italia Libera, https://italialibera.online/ambiente-territorio/la-sicurezza-sismica-nel-nostro-paese-scuole-che-uccidono-non-vogliamo-vederne-piu/, 7 novembre 2023.