New Delhi si è risvegliata immersa in una fitta nebbia tossica di inquinamento dopo la celebrazione della festa induista Diwali, creando uno scenario ormai quotidiano per gli abitanti della capitale, nonostante le restrizioni imposte dalle autorità per prevenirlo. La maggior parte delle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria ha segnalato concentrazioni di particelle PM 2,5, considerate particolarmente dannose per la salute, superiori a 300 microgrammi per metro cubo d’aria, secondo le misurazioni dell’Ufficio Centrale per il Controllo dell’Inquinamento (CPCB). Questi valori superano fino a 20 volte il limite raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nel quartiere di Pusa, situato nella parte occidentale della capitale, si sono registrati i livelli più elevati alle 9:00 (4:30 GMT), con una concentrazione di 386 microgrammi di PM 2,5 per metro cubo d’aria.
Secondo la piattaforma IQAir, New Delhi ha raggiunto un picco di inquinamento nella scorsa notte, quando i residenti hanno fatto esplodere migliaia di petardi e fuochi d’artificio per celebrare Diwali, la festa religiosa che segna l’inizio del nuovo anno induista. Nonostante la Corte Suprema abbia vietato questa pratica, che contribuisce all’inquinamento, piccole esplosioni sono state udite nelle strade della capitale fino a tarda notte, portando l’Indice di Qualità dell’Aria (AQI) a raggiungere il valore di 1.117 intorno a mezzanotte, con oltre 600 microgrammi di PM 2,5 per metro cubo d’aria.
Tuttavia, i petardi non sono l’unico contributo all’inquinamento: l’aria tossica della città è una miscela di emissioni veicolari, polvere da costruzione, particelle provenienti dalla combustione di stoppie nelle zone agricole e dalla costante combustione di rifiuti solidi in questa metropoli con oltre 20 milioni di abitanti.
Per affrontare questa grave situazione, le autorità hanno adottato misure temporanee, sospendendo i lavori di costruzione non essenziali e vietando l’ingresso dei camion diesel nella capitale dal 2 novembre fino a nuovo avviso. Queste azioni fanno parte di un piano di contenimento che prevede ulteriori restrizioni man mano che la qualità dell’aria peggiora. Il giorno successivo, è stata annunciata la chiusura di tutte le scuole per due giorni, poi prorogata fino al 18 novembre. Inizialmente, era stata anche pianificata una limitazione dell’accesso dei veicoli nella capitale a partire da questo lunedì, permettendo solo ai veicoli privati con targhe pari o dispari di circolare ogni giorno, ma i dubbi sollevati dalla Corte Suprema sull’efficacia di questa misura hanno portato le autorità a fare marcia indietro. Oltre a questi fattori, il preoccupante deterioramento della qualità dell’aria a New Delhi è anche attribuibile all’arrivo dell’inverno e alla diminuzione dei venti che limitano la dispersione degli inquinanti.