Glifosato, osservato legame con le leucemie in test sui ratti

I risultati di un nuovo studio indicano che "sia il glifosato che gli erbicidi a base di glifosato causano leucemia nei ratti in giovane età e a basse dosi di esposizione"
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C’è un legame tra il glifosato contenuto negli erbicidi e la comparsa di leucemie: è quanto indicano i test condotti sui ratti nell’ambito del Global Glyphosate Study, lo studio tossicologico internazionale finora più completo su questa sostanza molto utilizzata in agricoltura. Alla ricerca, guidata dall’Italia con l’Istituto Ramazzini di Bologna, partecipano ricercatori di Stati Uniti, Sud America ed Europa. I risultati sono online sul sito BioRxiv, che accoglie ricerche non ancora sottoposte all’esame della comunità scientifica, e sono stati inviati all’Autorità europea per la sicurezza alimentare, l’EFSA, e all’Agenzia europea per le sostanze chimiche, l’ECHA.

I risultati della ricerca indicano che “sia il glifosato che gli erbicidi a base di glifosato causano leucemia nei ratti in giovane età e a basse dosi di esposizione“, mentre “non sono state osservate leucemie nei ratti non esposti”, scrive l’Istituto Ramazzini in una nota. Nello studio, sono stati condotti test sia con il glifosato da solo, sia con due formulazioni commerciali di erbicidi utilizzate in Europa e negli Stati Uniti. Le sostanze sono state somministrate ai ratti attraverso l’acqua potabile a partire dalla vita prenatale, a dosi di 0,5, 5 e 50 milligrammi per chilo di peso corporeo al giorno. “Queste dosi – si rileva nella nota – sono attualmente considerate sicure o prive di effetti avversi dalle agenzie regolatorie. Esse comprendono la dose giornaliera ammissibile (Dga) e il livello di non effetto avverso osservato (Noael) dell’Ue per il glifosato“.

Circa la metà delle morti per leucemia osservate nei ratti esposti al glifosato e agli erbicidi a base di glifosato si sono verificate a meno di un anno di età. Al contrario, nessun caso di leucemia è stato osservato al di sotto dell’anno di età in più di 1.600 ratti Sprague-Dawley di controllo non trattati“, osserva Daniele Mandrioli, coordinatore del Global Glyphosate Study e direttore del Centro di ricerca sul cancro ‘Cesare Maltoni’ dell’Istituto Ramazzini.

Per Philip Landrigan, del Boston College e Presidente del Comitato scientifico consultivo internazionale dell’Istituto Ramazzini, i risultati “sono molto preoccupanti per la salute pubblica per due motivi. In primo luogo, le leucemie si sono verificate a livelli di esposizione molto bassi, simili a quelli a cui sono esposti quotidianamente milioni di persone nell’Ue e negli USA“. In secondo luogo, prosegue, il fatto che le leucemie si siano verificate in ratti giovani “solleva la possibilità di un’associazione causale tra glifosato e leucemia infantile“.

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