Cinque terremoti con magnitudo superiore a 4 (dati USGS) hanno scosso solo nella giornata di oggi la penisola di Reykjanes, in Islanda, tra una serie di centinaia di scosse, che interessano l’area da settimane. Il geofisico Páll Einarsson ha descritto questa attività sismica come una caratteristica tipica della lunga storia geologica della penisola, segnata da un’azione vulcanica intermittente.
Gli ultimi dati satellitari dell’Ufficio Meteorologico Islandese confermano il continuo sollevamento vicino alla zona di Þorbjörn. Gli stessi dati non mostrano segni di accumulo di magma a Eldvörp o vicino a Sýlingarfell, dove è stata registrata attività sismica negli ultimi giorni.
In un’intervista a Mbl.is, il geofisico Páll Einarsson ha fornito informazioni dettagliate sul fenomeno in corso sulla penisola di Reykjanes, comprese le attività sismiche vicino a Grindavík e alla Laguna Blu. “Se guardiamo alla situazione dall’inizio, ciò che sta accadendo nella penisola di Reykjanes fa parte di una lunga storia,” ha affermato. Il paesaggio dinamico dell’Islanda è modellato dalla sua posizione a cavallo del confine di placche tettoniche divergenti. Questo contesto geologico è alla base della sequenza di eventi che caratterizzano l’attività della penisola di Reykjanes.
Páll ha approfondito ulteriormente le peculiarità della regione: “E’ una parte dei confini delle placche tettoniche dell’Islanda, e questa particolare sezione ha la natura unica in cui l’attività vulcanica entra in gioco per un periodo di tempo relativamente breve e poi c’è una pausa“.
In termini geologici, “breve” è un concetto relativo: in questo contesto si fa riferimento a periodi attivi della durata di 200-300 anni, intervallati da 700-800 anni di quiescenza dell’attività magmatica. Durante questi periodi più tranquilli, l’attività dei confini delle placche si esprime principalmente attraverso i terremoti.
Páll ha anche sottolineato la rarità delle caratteristiche geologiche della penisola: “Questi confini delle placche sono in qualche modo unici in quanto si tratta di una cosiddetta zona di rift obliquo, con movimento ad angolo, il che significa che questa zona ha sia attività vulcanica che sismica, il che è insolito“.