Un sistema di sette pianeti roventi è stato rivelato dallo studio continuo dei dati del telescopio spaziale Kepler della NASA, ormai in pensione: ognuno di essi è immerso in una quantità di calore radiante proveniente dalla propria stella madre, rapportata all’area, maggiore di qualsiasi pianeta del nostro Sistema Solare. Inoltre, a differenza di tutti i nostri vicini immediati, tutti e sette i pianeti di questo sistema, chiamato Kepler-385, sono più grandi della Terra ma più piccoli di Nettuno. È uno dei pochi sistemi planetari noti a contenere più di sei pianeti verificati o candidati pianeti. Il sistema Kepler-385 è tra i punti salienti del nuovo catalogo Kepler che contiene quasi 4.400 candidati pianeti, inclusi più di 700 sistemi multi-pianeta.
“Abbiamo messo insieme l’elenco più accurato fino ad oggi dei candidati pianeti di Kepler e delle loro proprietà”, ha affermato Jack Lissauer, ricercatore presso l’Ames Research Center della NASA e autore principale dello studio che presenta il nuovo catalogo, pubblicato su Journal of Planetary Science. “La missione Kepler della NASA ha scoperto la maggior parte degli esopianeti conosciuti e questo nuovo catalogo consentirà agli astronomi di saperne di più sulle loro caratteristiche”.
Al centro del sistema Kepler-385 c’è una stella simile al Sole, circa il 10% più grande e il 5% più calda del Sole. I due pianeti interni, entrambi poco più grandi della Terra, sono probabilmente rocciosi e potrebbero avere atmosfere sottili. Gli altri cinque pianeti sono più grandi – ciascuno con un raggio circa il doppio di quello della Terra – e si prevede che siano avvolti da spesse atmosfere.
La capacità di descrivere le proprietà del sistema Kepler-385 in modo così dettagliato testimonia la qualità di questo ultimo catalogo di esopianeti. Mentre i cataloghi finali della missione Kepler si concentravano sulla produzione di elenchi ottimizzati per misurare quanto sono comuni i pianeti attorno ad altre stelle, questo studio si concentra sulla produzione di un elenco completo che fornisca informazioni accurate su ciascuno dei sistemi, rendendo possibili scoperte come Kepler-385.
Il nuovo catalogo utilizza misurazioni migliorate delle proprietà stellari e calcola in modo più accurato il percorso di ciascun pianeta in transito davanti alla propria stella ospite. Questa combinazione dimostra che quando una stella ospita diversi pianeti in transito, in genere essi hanno orbite più circolari rispetto a quando una stella ne ospita solo uno o due.
Le osservazioni primarie di Kepler sono cessate nel 2013 e sono state seguite dalla missione estesa del telescopio, chiamata K2, che è continuata fino al 2018. I dati raccolti da Kepler continuano a rivelare nuove scoperte sulla nostra galassia. Dopo che la missione ci ha già mostrato che ci sono più pianeti che stelle, questo nuovo studio dipinge un quadro più dettagliato di come appaiono ciascuno di questi pianeti e i loro sistemi di origine, dandoci una visione migliore dei molti mondi oltre il nostro Sistema Solare.