La NASA ha rivelato di aver lanciato un razzo suborbitale durante un evento di aurora boreale questa settimana. Il lancio è avvenuto in Alaska l’8 novembre: l’agenzia spaziale ha inviato verso il cielo un razzo a due stadi carico di strumenti scientifici dal Poker Flat Research Range a Fairbanks, in Alaska. Faceva parte di una missione chiamata Dissipation, progettata al Goddard Space Flight Center della NASA a Greenbelt, nel Maryland, per scoprire come le aurore riscaldano l’atmosfera e causano venti ad alta quota.
“È stata un’esperienza emozionante ma snervante,” ha dichiarato il principal investigator Mehdi Benna, scienziato planetario dell’Università del Maryland e del Goddard Space Flight Center della NASA. “Il conto alla rovescia doveva essere programmato con precisione per raggiungere il picco delle attività aurorali, che è durato meno di 30 minuti“.
Cos’è aurora boreale
Secondo la National Geographic Society, l’aurora boreale appare in genere a circa 95-1.000 km sopra la superficie terrestre. Tuttavia, la missione della NASA era mirata all’aurora nella termosfera, che si trova a circa 100-300 km sopra la superficie.
Le aurore sono causate da particelle cariche provenienti dal Sole, che con fluiscono in quello che viene chiamato vento solare, colpiscono il campo magnetico terrestre e vengono accelerate lungo le sue linee del campo magnetico.
Intensa attività
Questa settimana si è verificata un’attività geomagnetica insolitamente elevata sulla scia di una fase intensa di attività magnetica lo scorso fine settimana, che ha causato aurore a latitudini molto basse, tra cui la Grecia e persino il Perù. Ciò è raro poiché le manifestazioni di aurora sono tipicamente osservate tra i 65° Nord e i 70° Nord di latitudine, nel Circolo Polare Artico, con l’Alaska che rappresenta uno dei luoghi chiave di osservazione. Altre località includono il Canada settentrionale, l’Islanda, la Lapponia (Norvegia settentrionale, Svezia e Finlandia) e la Russia settentrionale.
La missione Dissipation ha un 2° razzo pronto a partire, in attesa della prossima forte manifestazione aurorale.
Il ciclo solare
La ragione di queste sorprendenti manifestazioni è la forza dell’attuale ciclo solare. L’attività magnetica del Sole aumenta e diminuisce durante un ciclo solare, che dura circa 11 anni. Si prevedeva che avrebbe raggiunto il “massimo” – il picco di un ciclo solare – nel 2025, ma nuovi dati dello Space Weather Prediction Center suggeriscono che ciò avverrà tra gennaio e novembre 2024. Fondamentalmente, l’attività magnetica del Sole si sta rivelando essere significativamente più forte rispetto al ciclo solare precedente. Ciò rende i brillamenti solari di classe X e le CME più comuni, causando più tempeste geomagnetiche, il che a sua volta implica manifestazioni aurorali più intense.