Il velivolo VSS Unity di Virgin Galactic è decollato di nuovo ieri, rispettando la cadenza di una missione al mese che la compagnia ha iniziato questa primavera. Il volo di ieri, chiamato “Galactic-05“, ha trasportato 2 scienziati ricercatori e un altro passeggero privato, insieme all’equipaggio di VSS Unity, nello Spazio suborbitale. Ha segnato il 5° volo spaziale regolare per Virgin Galactic e il 10° viaggio della compagnia verso l’ultima frontiera in totale.
Unity è decollato da Spaceport America in New Mexico alle 16 ora italiana sotto le ali dell’aereo madre VMS Eve. Quando la coppia ha raggiunto un’altitudine di circa 13.625 metri, Eve ha rilasciato Unity, che poi ha acceso il suo motore a razzo ibrido. L’aereo spaziale ha raggiunto una velocità massima di Mach 2,96 – quasi 3 volte la velocità del suono – mentre saliva attraverso l’ atmosfera terrestre, ha riferito Virgin Galactic in un aggiornamento post-volo.
L’aereo spaziale è salito abbastanza in alto – 87,2 km alla massima altitudine – da consentire ai suoi passeggeri di vedere la curvatura della Terra stagliarsi sullo sfondo scuro dello Spazio. I passeggeri di Galactic-05 hanno sperimentato circa 2 minuti di assenza di peso prima che Unity tornasse sulla Terra con un atterraggio sulla pista di Spaceport America, avvenuto intorno alle 16:59 ora italiana.
Galactic-05 è stato l’ultimo volo per Virgin Galactic nel 2023, poiché la compagnia prevede di impegnarsi in un’ispezione standard dei suoi veicoli prima del prossimo volo programmato nel gennaio 2024.
La missione di ieri ha trasportato nello Spazio un totale di 6 persone, 3 membri dell’equipaggio e 3 passeggeri. Mike “Sooch” Masucci è stato il comandante della missione nella cabina di pilotaggio di Unity, mentre Kelly Latimer ha assunto il ruolo di pilota. L’istruttore Colin Bennett ha effettuato l’ultimo volo per gli addestratori a bordo: quelli futuri trasporteranno 4 passeggeri anziché 3. Sull’aereo madre VMS Eve erano invece presenti il comandante Jameel Janjua e il pilota Andy Edgell.
Unity ha trasportato 3 passeggeri nello Spazio per Galactic-05, 2 dei quali erano scienziati che hanno condotto ricerche durante il volo. Alan Stern, è meglio conosciuto per il suo ruolo di principal investigator della missione New Horizons della NASA verso Plutone e il Sistema Solare esterno. Stern, ricercatore presso il Southwest Research Institute in Colorado, ha preso parte a una serie di missioni orbitali e suborbitali, comprese le ricerche lanciate su aerei ad alte prestazioni e a bordo dello Space Shuttle. Per Stern, Galactic-05 era il precursore di un futuro volo suborbitale come parte del programma Flight Opportunities della NASA. Durante il Galactic 05, Stern ha indossato un’imbracatura biomedica per raccogliere dati fisiologici sulla risposta del corpo al volo spaziale, mentre svolgeva diverse attività progettate per spianare la strada alle future missioni di ricerca.
A bordo anche Kelli Gerardi, una ricercatrice bioastronautica e payload specialist per l’Istituto di Scienze Astronomiche, dove è specializzata nella ricerca sulla microgravità. Ha volato con 3 payload a bordo di Galactic-05, di cui 2 che hanno valutato la tecnologia sanitaria in condizioni di microgravità.
Terzo passeggero Ketty Maisonrouge, un’astronauta privata franco-italiana che sognava da tempo di volare nello Spazio.
Galactic-05 è stato un volo di ricerca, ed è stato quindi il 2° della società di questo tipo, seguendo la storica missione Galactic-01 del 29 giugno, la prima missione suborbitale scientifica italiana Virtute-1 con i suoi straordinari 13 esperimenti.